Stamattina uscendo per accompagnare mia moglie all’ Ambulatorio sanitario dell’ ordine dei Cavalieri di Malta sito alla Via Cariati dopo aver parcheggiato la panda in un garage delle salita Cariati, a piedi ci siamo avviati sulla salita verso l’ ingresso dell’ ospedale.
Ho guardato in alto, questa volta con occhi diversi, ciò che mi circondava, con gli occhi di un ragazzino di 15 anni che morto nel 1958 (sono nato nel 1943) improvvisamente avesse riaperto gli occhi a guardare un posto sconosciuto di una città sconosciuta riscoprendo con grande ammirazione la bellezza dei palazzi intorno man mano che procedeva nella salita, ed ecco dinanzi il complesso monumentale di S. Caterina da Siena sede di una Accademia di musica e poi più avanti dei magnifici palazzi dell’ inizio del 900.
Dopo la visita di mia moglie all’ Ambulatorio siamo ritornati a riprendere la panda per ritornare a casa.
Con lei al volante ci siamo diretti al Corso Vittorio Emanuele e nel percorrerlo guardavo la serie dei palazzi antichi e moderni che si succedevano, la salita del Petraio, nella curva la chiesa del Sacro Cuore, ancora palazzi antichi e moderni fino al Castello Aselmeyer e poi fino a Piedigrotta con la Chiesa di Piedigrotta, il Parco Vergiliano con la tomba di Leopardi e di Virgilio ed il tunnel di Piedigrotta fino al quartiere di Fuorigrotta.
Quindi quì giunti restavo meravigliato della modernità del quartiere, del Viale Augusto, della Mostra d’ Oltremare del Rione Miraglia dello Stadio S. Paolo (Maradona) del Rione Lauro, della Tangenziale di Napoli del Parco S. Paolo, dei cantieri per la costruzione della Stazione del Metrò linea 7.
Ancora, entravo in un palazzo ed in un appartamento completamente da me sconosciuti, ne guardavo l’ arredamento moderno e poi in uno specchio vedevo l’ immagine di una persona che non ero io ma anziana quasi di un’ ottantina d’ anni.
Alla fine mi sedevo ad un tavolo e scrivevo su un foglio di un quaderno a quadretti lì aperto quello che adesso sto scrivendo ed ho finito di scrivere.