Trasferimento in città
Un raggio di sole filtra attraverso la tenda della mia stanza mi sono appena svegliata sono felice, oggi è il giorno del trasferimento in città. Andiamo via dalla campagna, i miei genitori hanno venduto la nostra casa e comprato una villetta in una ridente cittadina vicino al mare.
Mi alzo dal letto con il sorriso sulle labbra busso alla porta dei miei genitori salto sopra il loro letto li abbraccio, ho tredici anni non sono più una bambina ma ancora amo giocare con loro. Vieni Carmen fra le mie braccia mi dice mia madre Ester. Su pigroni alzatevi oggi è il giorno della partenza abbiamo tante cose da fare. Hai ragione piccola risponde mia madre poi si rivolge a mio padre Adriano, “ caro devi mettere le valigie in macchina fra poco arriverà il camion per il trasdloco.” Vieni in cucina Carmen andiamo a fare colazione assaggia la torta che ho preparato vedi se ti piace.”
“ Mamma è buonissima sei una maga in cucina.”
“ Figlia mia quanto ti voglio bene sei la mia stella purtroppo non ho potuto accontentarti sò quanto avresti desiderato un fratellino fino ad ora non è arrivato.” “ Non ti dispiacere sò quanto hai sofferto con le tue gravidanze non andate in porto. Spero che il signore esaudisca il nostro desiderio.
Mamma prego anch’ io ma se non arriverà pazienza, certo non sarà colpa tua.”
L’ abbaiare incessante del nostro amato cane Buk ci fà trasalire corro alla finestra è arrivato il camion per il trasdloco, mia madre spalanca il portone d’ ingresso, gli addetti al lavoro caricano ogni cosa, dopo un paio d’ ore la casa è vuota le camere sono spoglie è rimasto qualche chiodo attacato alle pareti. Come è deprimente questa casa vuota pensare che ho vissuto sempre qui da quando sono nata un pò mi dispiacerà lasciarla, quì ho respirato l’ aria dolce d’ amore dei miei genitori mi hanno amato tantissimo. Ora lascerò questa casa immezzo alla natura dove sono cresciuta nel silenzio rotto solo dal canto degli uccelli sui rami degli alberi, dal lieve fruscio del vento fra le foglie, il sole caldo mi abbronzava la pelle mi donava energia amore.
Sto per andare via ma in questo luogo lascio il mio cuore, una villetta mi attende in una cittadina vicino al mare spero di essere felice
avere un pò di compagnia visto che sono figlia unica non ho avuto fratelli solo compagni di scuola.
Siamo pronti la nostra macchina è stracarica di ogni cosa non entra più nemmeno uno spillo.
“ Vieni Buk sali in braccio su di me.”
Non potrei vivere senza il mio cane Buk e la mia adorata gatta Ruffy lei è gia nel suo trasportino.
mio padre mi chiama “ Carmen che faccio avvio il motore?”
“ Certo papà andiamo segui il camion del trasdloco altrimenti potresti sbagliare strada.”
Vedo mia madre Ester con il viso addolorato
questo mi dispiace, capisco la sua tristezza
ha vissuto sempre qui da quando si è sposata con mio padre ha tanti ricordi. “ Mamma non fare così perch’è non vedo il sorriso sulle tue labbra?”
“ Cara ho solo un pò di malinconia mi passerà.”
“ Ci attende una villetta a schiera con altri vicini non saremo più soli in una cittadina incantevole vicino al mare sotto la montagna meravigliosa.”
“ Certo figlia mia tu e tua madre godrete di un incantevole paesaggio aria dolce di mare, non ci vorrà tanto ancora per arrivare a destinazione.
“ Carmen dopo quel lungo viale alberato ci sono delle villette a schiera una di quelle è la nostra.”
“ Si papà ora le vedo ho tanta voglia di scendere
correre a vederla.
“ Siamo arrivati figlia.
Che emozione provo, finalmente metto i piedi sul selciato grigio del vialetto che porta alle villette a schiera, mia madre mi segue si guarda in giro cercando di capire quale villetta sia la nostra sembrano tutte uguali, alcune sono gia abitate si vedono panni stesi sui balconi. Una signora affacciata alla finestra ci guarda chiedendoci “ Cercate qualcuno?”
“ Signora cerchiamo la nostra villetta.”
“ Che numero è?
“ B 14”
“ Dovrebbe essere questa adiacente alla nostra.”
“ Grazie tanto signora, lei è stata gentilissima.”
“ Siamo vicine di casa dobbiamo aiutarci a vicenda.”
Certamente risponde mia madre mentre cerca
freneticamente nella sua borsa le chiavi che ci hanno dato. “ Carmen non le trovo.”
“ Non ti preoccupare mamma forse pensi di averle prese tu, mentre le ha papà.”
“ Si forse è così, ora ci toccherà restare per strada, che disdetta!”
La signora affacciata alla finestra ha ascoltato il nostro discorso interviene dicendo. Signora se vi fa piacere potrete entrare in casa mia ad aspettare l’ arrivo di vostro marito che fra una cosa e l’ altra ci metterà tanto ad arrivare.”
“ La ringrazio ma non le voglio arrecare disturbo.”
“ Ma quale disturbo, siamo vicine.
La vediamo sull’ uscio della sua casa ci invita ad entrare.
“ Grazie signora come vi chiamate chiede mia madre sorridendole?”
“ Sono Brandina”
“ Molto lieta, io mi chiamo Ester e questa è mia figlia Carmen ha tredici anni.
“ Anch’ io ho un figlio di qualche anno più grande della sua si chiama Lucangelo adesso non è in casa quando torna ve lo presento.”
Entriamo, il salotto è molto disordinato su i mobili c’è tanta polvere, dei panni sono ammucchiati sulle sedie, il tavolo è coperto di riviste di giornali, la signora si affretta a togliere dei panni dalle sedie per farci accomodare dicendo “ Scusate il disordine ma sono sola e malata ho tante faccende in casa da sbrigare non ce la faccio a fare tutto.”
“ Non si deve scusare capisco perfettamente la sua situazione, poi ogniuno a casa propria fa quello che vuole.”
Sentiamo abbaiare un cane,” mamma questo deve essere Buk ci ha trovato.” La porta è rimasta aperta il cane entra in casa esuberante felice di vederci, usciamo salutando la signora che tanto gentilmente ci ha accolto nella sua casa. Fuori c’è papà Adriano è stupito di vederci uscire da quella casa, ci dice “ Scusate, che ci facevate in casa di quella signora?”
“ Papà, mamma non trovava le chiavi la signora ci ha fatto accomodare in casa sua per non aspettare per strada.”
“ E’ stata veramente gentile, adesso andiamo la nostra villetta ci attende le chiavi le avevo io non ricordi cara?”
“ Ora ricordo ma anche tu perchè ci hai detto andate?”
“ Il trasdloco mi ha stancato al punto di non ricordare.”
“ Va bene papà sei perdonata almeno abbiamo fatto la conoscenza della signora Brandina una tipa un pò strana.”
“ Perchè dici questo Carmen mi chiede mia madre con un fare interrogativo?
“ Non solo la casa era molto sporca e in disordine anche lei era sciatta con quel vestito unto di olio i capelli spettinati, ciabatte bucate ai piedi, quella voce roca mi ricorda la strega di Biancaneve.”
“ Ma cosa dici figlia cara non si puà giudicare una persona da come è vestita come tiene la casa, dal suo aspetto, ogniuno a casa sua può stare come vuole, io ho apprezzato il fatto di averci ospitato in casa sua per non farci stare per strada.”
Non volete entrare in casa chiacchierone? Ci dice papà sorridendo. La casa è ampia luminosa, la mia camera è incantevole i mobili sono bianchi, il letto è inserito nel mobile, c’è una scrivania con compiuter con poltroncina, un tavolino di metallo argentato. Apro la porta finestra esco su un ampio terrazzo, da quassù il panorama è meraviglioso ogni villetta ha il suo giardino fiorito moltissimi alberi verdeggianti ondeggiano nel lieve venticello, m’ incanto a guardare il cielo azzurro illuminato dal sole che riscalda il mio cuore di gioia.
Sono felice corro a cercare mia madre la trovo in cucina insieme a Buk.
“ Mamma questa cucina mi piace tantissimo è spaziosa confortevole tu che ne pensi?”
“ Piace tantissimo anche a me, i pensili sono di legno lucido il frigorifero ha lo stesso colore dei pensili, il lavello è ad angolo di ceramica bianca, sotto c’è la lavastoviglie, sopra il forno alto e spazioso non vedo l’ ora di cucinare qualche bel manicaretto.”
“ Mamma ma Ruffy la nostra gattina bella dov’è?”
“ Non so cara prima stava qui forse è uscita fuori in giardino? La vado a cercare vieni con me Buk. Cammino osservando le piante nei giardini certo il nostro è vuoto dovrò piantare qualche fiore per rallegrarlo, chiamo Ruffy ma non c’è, dove sarà? Vedo un ragazzo intento a curare dei cespugli fioriti mi da le spalle non si accorge di me è bruno riccio alto e magro passo avanti a lui si accorge di me, mi fissa con insistenza questo m’ indispone mi mette a disagio, sono una ragazzina insignificante ancora acerba nel corpo inizio ora a sentire i primi palpiti d’ amore riscaldare il mio cuore, non conosco colui che mi farà innamorare.
Lui mi sorride i suoi occhi neri sprizzano gioia
È bellissimo resto incantata a guardarlo, mi dice “ Come ti chiami fata dai capelli d’ oro e occhi di giada?”
“ Sono Carmen e tu?”
“ Mi chiamo Lucangelo.”
“ Sei il figlio della signora Brandina?”
“ Conosci la mia vecchia?”
“ Perchè la chiami così non è tua madre?”
“ Così dicono.”
“ Come sarebbe?
“ Lasciamo perdere.”
Torno a casa vedo mia madre intenta a mettere a posto i cassetti della sua camera da letto.
“ Ciao Carmen hai trovato Ruffy?”
“ No non so che fine abbia fatto sono un po preoccupata, sai mamma ho conosciuto un ragazzo penso sia il figlio della signora Brandina ma non sono sicura.”
“ Com’è possibile?”
“ Quando ho chiesto a quel ragazzo se quella signora era sua madre mi ha risposto... Così dicono, non capisco per quale motivo abbia detto così.”
“ Forse è stata una battuta.”
“ Si può essere ma è strano che un ragazzo chiami sua madre, la mia vecchia.”
Sai lui s’ interessa dei giardini, pota annaffia.
“ Veramente?
“ Sai cara ho visto la signora Brandina uscire da casa con un uomo sarà sicuramente il marito.”
“ Che tipo è?
“ Tarchiato basso calvo, l’ ho sentito parlare ad alta voce con la signora ma non ho capito che diceva, lei gli rispondeva alterata sembrava che discutessero di qualche cosa.”
“ Lucangelo è molto bello però non credo abbia la mia età è sicuramente più grande avrà quindici o sedici anni. Adesso esco mamma torno a perlustrare il giardino in cerca di Ruffy.”
La cerco disperatamente chiamandola ma non c’è, sta quasi scendendo la sera il giardino è silenzioso ombre sinistre lo avvolgono i rami degli alberi si piegano all’ ala del vento, le foglie
sussurrano frusciando note torbide dense di paura. A passi rapidi torno indietro verso il vialetto della mia villetta, forti folate di vento alzano polvere, le foglie secche mi ruatano intorno la polvere mi entra negli occhi l’ odore di terra e fiori secchi mi penetra nel naso. Un’ ombra sbuca da dietro un albero, mi paralizzo dalla paura, una voce risuona nell’ eco del turbinio del vento
“ Sono io Lucangelo non temere.”
“ Continuo a correre busso disperatamente alla porta di casa.”
“ Mia madre apre la porta vede che tremo mi chiede“ Che ti è successo?”
“ Niente mamma cercavo Ruffy ma non l’ ho trovata è scesa la sera ho avuto tanta paura il vento, la polvere, Lucangelo è uscito improvvisamente da dietro il tronco di un albero pensavo fosse un mostro, mi ha gridato sono io non avere paura, ho continuato a correre.”
“ Ti capisco figlia mia vieni in cucina ti preparo una camomilla non piangere.”
Mio padre è dispiaciuto di quello che mi è accaduto mi accarezza il viso pallido come una cera.
“ Fammi il piacere Carmen non uscire più in giardino a quest’ ora tarda del pomeriggio.”
“ Certo papà non lo farò mai più.”
E’ mattina sto in cucina a fare colazione Buk abbaia è inquieto, dopo poco sento bussare qualcuno alla porta di casa vado ad aprire è Lucangelo. “ Vieni ho trovato la tua gattina.”
“ Dovè‘?” Si mette a correre, io e Buk corriamo insieme a lui nel vialetto costeggiato dai giardini.
“ Stai attenta in questo prato ci sono molte buche fatte dalle talpe in una di queste è caduta la tua gattina.”
“ Povera Ruffy."
"Sento dei miagolii strazianti provenire da qui ma non riesco a capire dove possa trovarsi la gattina."
Non andare oltre mi dice Lucangelo puoi cadere in una buca resta qui provo io a trovarla.
“ Grazie ti perdono di avermi fatto spaventere ieri sera.”
Lucangelo avanza lentamente guardando bene dove mettere i piedi l’ erba è alta la sposta con la mano e la calpesta con le scarpe. I miagolii strazianti continuano sono angosciata spero e prego per la mia povera Ruffy che non si sia fatta male adesso capisco perchè erano due giorni che non si faceva vedere.
“ L’ ho trovata Carmen cerco di prenderla ma è in una buca molto profonda. La vedo è spaventata
trema come una foglia."
“ Non me lo dire, mi fai morire di dolore.”
“ L ‘ avevo quasi afferrata mi ha graffiato, da solo non ce la faccio cerca qualcuno che mi possa aiutare forse servirebbe una corda per legarla."
Corro a perdifiato nel vialetto in cerca di aiuto. In giro non vedo nessuno c’è solo Arduino nel suo giardino grido.
“ Mi aiuti perfavore la mia gattina è caduta in una buca profonda Lucangelo da solo non c è la fa a tirarla fuori.”
“ Vengo subito.”
“ Dove vai chiede Brandina."
“ Ad aiutare Lucangelo a salvare la gattina di Carmen è caduta in una buca profonda.”
“ Lo sò ce l’ ho buttata io, lo sai che odio i gatti.”
“ Schifosa cosa hai fatto.”
“ Io non faccio del male agli animali.”
“ Certo perchè tu sei un animale.”
Eccomi cara ho preso una corda può essere utile fammi strada.
"E’ qui ma attenzione il terreno è pieno di buche fatte dalle talpe."
“ Presto vieni vecchio ho tentato più volte di prenderla mi sfugge dammi la corda tento di legarla al tronco, ce l’ ho fatta un altro pò di sforzo e la tiro su.” Esulta Carmen la tua gattina è salva.”
Non sto nella pelle dalla gioia. “ Adesso te la porto è mezza morta sporca sanguinante ha bisogno delle tue cure e del tuo amore.”
La prendo nelle mie braccia sviene chiude gli occhi sembra uno straccio sta morendo, corro verso casa grido aiuto, mamma accorre sulla porta.
Mio padre ed io saliamo in macchina verso il primo centro veterinario.
Ruffy fortunatamente ce l’ ha fatta sono strafelice, ho ringraziato Lucangelo e il signor Arduino, senza di loro la mia povera gattina non ci sarebbe più.
“ Ancora non capisco Lucangelo perchè la mia Ruffy sia andata così lontano da casa di solito non si allontana tanto.”
“ Che vuoi che ti dica son cose che possono succedere sarà caduta me lo auguro, altrimenti qualcuno ce l’ ha buttata.”
“ Spero che non sia così come si può far del male a un povero animale?”
“ Che ci facevi tu quella sera dietro quell’ albero?”
“ Non penserai che io abbia buttato la tua gattina in quella buca.”
“ Spero proprio di no, non ti perdonerei mai.”
“ Io esco sempre di sera.”
“ Perchè?”
Non sopporto le discussioni, dopo cena succede quasi sempre che i vecchi litighino.
“ I vecchi perchè li chiami così?Dovresti avere più rispetto per i tuoi genitori.
“ Lascia perdere, Carmen vattene a casa stà calando la sera non hai paura di restare sola con me?”
“ Sei così pericoloso’?”
“ Potrei esserlo non credi, non sei male.”
“ Maleducato.”
Mi affretto ad andare verso casa, lui mi segue ho paura, mi affianca. “ Non aver paura pupa stasera non mi approfitterò di te, ti posso avere quando voglio mi dice mentre mi pone il palmo della sua mano sulla mia guancia.”
“ Mi divincolo turbata, “ lasciami!”
Un mare di lacrime inondano i miei occhi, entro in casa corro in bagno sfogo tutto il mio dolore, mi chiedo...” Lucangelo è un angelo o un diavolo?”
Mia madre mi chiama sta in cucina a preparare la cena. “ Carmen oggi sono andata al supermercato a fare la spesa quando sono tornata avevo il bagagliaio dell’ auto pieno di buste Lucangelo mi ha visto è corso subito ad aiutarmi a portare la spesa in casa è proprio un bravo ragazzo.”
“ Mamma non fare entrare quel ragazzo in casa
ha due facce è falso cattivo.”
“ Non capisco perchè dici questo, i suoi genitori sono bravi disponibili, sua madre Brandina mi ha invitato più volte a prendere il caffè da lei.”
“ Non andare, non sai quello che ti può succedere li conosci da poco anzi il marito non lo conosci assolutamente.”
“ Si questo è vero mi ha detto sua moglie che è un gran lavoratore, non c’è quasi mai in casa torna quando è sera dai campi.”
“ Mamma non ti fidare di quella donna è infida come suo figlio.”
“ Ti è successo qualcosa con quel ragazzo?”
“ Nulla.”
“ Io ti ho avvisato, quindi se ti capiterà qualcosa sarà solo colpa tua.”
“ Va bene starò attenta le dice con il sorriso sulle labbra. Domani mattina tuo padre parte per lavoro resterà fuori una settimana restiamo sole.”
“ Non ti ricordi, proprio domani vado in gita con la mia classe non ci sarò per tutto il giorno ma in serata sarò di ritorno non ti preoccupare ti chiamerò al cellulare.”
“ Vai tranquilla ho ancora tante cose da mettere in ordine in casa, poi c’è Buk chc mi fà compagnia.”
“ Che bella giornata è oggi propio adatta a fare una bella gita.”
“ Peccato che tu non vieni con me ti saresti divertita.”
“ Io sono troppo adulta per stare con dei ragazzi.”
“ Vado mamma ciao, fatti abbracciare.”
“ Divertiti Carmen.”
La vedo andare via felice, ora sono sola ne approfitto subito per pulire casa a fondo, ricordo che ho molti panni sporchi da lavare in lavatrice l’ avvio subito, mi accendo una sigaretta mentre guardo il vortice d’ acqua saponata girare velocemente, mi allontano dal bagno in cucina ho le tazze della colazione da lavare, improvvisamente sento uno rumore assordante e stridente la lavatrie è andata in centrifuga, corro a vedere cosè successo di colpo la lavatrice si spenge l’ oblò si apre l’ acqua saponata precipita giù come una cascata allagando tutta la casa urlo disperata cercando di attaccarmi ai mobili per non cadere, la schiuma è tantissima per fortuna si è staccata la corrente altrimenti rischiavo la morte. Non ce la faccio più a tenermi cado con un tonfo sul pavimento dentro l’ acqua saponata. Tento di rialzarmi ma inutilmente scivolo. L’ acqua scende dal balcone, il vicino Arduino si accorge che è successo qualcosa interviene, bussa nessuno risponde decide di buttare giù la porta
Molta acqua è defluita lui indossa dei stivali alti di gomma per non scivolare, entra in casa guarda da tutte le parti chiama nessuno risponde. Arriva al bagno e vede la signora Ester distesa sul pavimento con la faccia in su coperta dall’ acqua saponata sembra svenuta le va vicino lei apre gli occhi lo vede.
“ Signora sono Arduino mi dia le mani la tiro su in piedi, mi trascina in cucina, mi dice. “ Si metta seduta le do un bicchiere d’ acqua.”
“ Grazie pensavo di morire dalla paura non so cosa è successo ad un tratto ho sentito un rumore assordante e stridente per fortuna la corrente si è spenta altrimenti avrei fatto una brutta fine.”
“ Sicuramente si è rotto un tubo o un ingranaggio.”
Che strano la lavatrice è nuova.”
“ Adesso è salva signora ma è tutta bagnata si tolga la camicetta.”
“ Come faccio dovrei andare in camera da letto non posso camminare scivolo.”
“ Lo faccio volentieri io.”
“ Cosa fa mi tolga le mani di dosso, come si permette vuole approfittare di me?”
“ Certo signora lei è così bella.”
“ Mi trascina con forza in camera da letto mi getta sul letto, cerco di alzarmi ma inutilmente mi tiene saldamente ferma con le sue forti mani, urlo con tutto il fiato aiuto. Ora è su di me ansimante, improvvisamente sento una voce
“ Schifoso che stai facendo?”
Brandina si scaglia furente contro suo marito
piena di rabbia.
“ Vigliacco mi avevi giurato che non avresti mai più nemmeno guardato un altra donna ma mentivi hai messo gli occhi e le mani addosso alla signora Ester questo io non lo sopporto volevi fare anche di più per fortuna ti ho fermato in tempo, ora lo sai quello che devi fare per rimediare.
“ No ti prego non mi obbligare a sbarazzarmi di lei.
“ Lo devi fare altrimenti saranno guai grossi per te.”
Che mi volete fare? Cosa ho fatto di male, lasciatemi tornare a casa.”
“ Tu Ester sei troppo bella questa è la tua colpa io sono gelosa di mio marito lui deve essere solo mio.”
“ Presto Arduino vai a prendere il furgoncino portala in quel posto che tu sai, abbiamo tutto il giorno suo marito non c’è sua figlia nemmeno ma potrebbe tornare, abbiamo poco tempo per farla sparire.”
“ Mia figlia mi cercherà non trovandomi andrà a denunciare la mia scomparsa dai carabinieri.”
“ Non ti preoccupare cara, sò come tenere a bada la tua Carmen.”
“ Siete solo due pazzi dovreste marcire in manicomio.”
“ E inutile che tenti di alzarti in piedi e fuggire il pavimento è ancora scivoloso, vedi io prima di entrare ho indossato gli stivali di gomma stai buona e ferma aspettiamo Arduino arriverà presto.”
E’ sera quando cammino sul vialetto che porta verso la mia villetta, vedo la signora Brandina affacciata alla finestra mi saluta dicendomi
“ Cara purtroppo stamattina a casa tua è successo un incidente non ti spaventare si è rotta la lavatrice si è aperto l’ oblò è caduta tantissima acqua saponata tua madre è scivolata sul pavimento, mio marito l’ ha soccorsa si era ripresa, io ho buttato fuori tanta acqua saponata si poteva camminare stando un po attenti a non scivolare, sono tornata a casa stavo stendendo i panni sul balcone quando ho visto uscire di casa tua madre, volevo chiamarla dirle dove andava ma ho preferito non farlo.”
“ Mia madre non risponde al cellulare, grazie signora dell’ informazione vado a casa a vedere se c’è poi le faccio sapere.”
“ Grazie sono preoccupata anch’ io non vorrei che la paura le abbia causato un trauma.”
La casa è vuota ho cercato in ogni stanza il pavimento è viscido colloso il bagno un disastro l’ obblò della lavatrice spalancato dentro al cestello ci sono ancora gli indumenti intrisi di acqua saponata. Sono disperata non sò che fare non voglio telefonare a mio padre per non farlo spaventare, vedo il cellulare di mia madre sul pavimento bagnato e saponato, quindi è uscita senza, dove sarà ora? Esco fuori sul balcone Brandina e là che mi aspetta.
Purtroppo mia madre non c’è andrò subito dai carabinieri a fare denuncia di scomparsa.”
“ Non lo fare cara aspetta potrebbe tornare, devi avere pazienza vai a riposare andrai domani con calma a quest’ ora di notte i carabinieri non possono fare nulla.”
“ Ha ragione signora la ringrazio cerco di dormire un pò sono stanca.”
“ Buonotte.”
Non riesco a dormire sono troppi i pensieri neri che girano nella mia testa, vedo mia madre che vaga senza meta nella notte scura, non ricorda dov’è la sua casa piange e si dispera.
E’ quello che realmente fa chiusa dentro una oscura stanza distesa su un sudicio materasso di crine legata mani e piedi con un nastro adesivo, una benda sulla bocca non può nemmeno urlare mugola, lacrime di dolore scivolano sulle sue gote non le può asciugare, si chiede che ha fatto di male per soffrire così tanto, pensa alla sua villetta che ha desiderato tanto a sua figlia che stasera non vedrà tornare a casa, suo marito lontano, loro non sanno quello che lei sta passando forse non li rivedrà più.
“ Arduino hai trovato dove mettere il cadavere?”
“ Ancora no.”
Che aspetti datti da fare potrebbe tornare Lucangelo.”
“ Andiamo tu torna da Ester, quando posso ritorno e la facciamo fuori sei contenta lo faccio per te perchè ti amo Brandina.”
Ester sente il rumore della chiave che apre il lucchetto della porta pensa." Ecco la mia fine si avvicina."
"Eccomi bella sono venuta a farti un pò di compagnia sei contenta?"
Ester spalanca gli occhi è terrorizzata
"Su non mi guadare così siamo amiche voglio essere buona con te ora ti tolgo il bavaglio sulla bocca così facciamo quattro chiacchiere."
Si avvicina sdlega il bavaglio, Ester fulminamente le morde una mano si alza a sedere le dà una testata in piena faccia, cade
Brandina pesantemente sul pavimento, Ester approfitta per tagliare con i denti il nastro adesivo che ha ai polsi, ora deve togliere il nastro adesivo alle caviglie riesce con sforzo ad alzarsi in piedi raggiungere un arnese appuntito appeso sul muro e recidere il nastro ora è libera corre verso la porta ma è chiusa con un grosso catenaccio che fare?
Avrà lei le chiavi non può essere che così fruga nelle sue tasche trova la chiave con sua grande soddisfazione, finalmente è libera corre nella notte non sà dove si trova ma corre senza freni, vede due fari gialli lucenti che avanzano nella strada si nasconde non sa chi possa essere è un furgoncino si ferma proprio vicino alla rimessa d’ attrezzi dalla quale è uscita prima, questo deve essere Arduino sono in pericolo se mi trova sono morta attende che entri per continuare a correre verso l’ ignoto.
Carmen si alza dal letto è inquieta dai vetri della finestra vede arrivare sul vialetto illuminato dalla luci dei lampioni Lucangelo, si affaccia lo chiama.
“ Che ti è successo Carmen le chiede lui preoccupato.”
“ Mia madre è scomparsa da stamattina, ora vado a casa ti chiamo al telefono così mi racconti.”
“ Va bene.”
E’ strano che i vecchi non siano in casa mi viene un sospetto non vorrei che loro abbino rapito la madre di Carmen, dove l’ avranno portata, sapevano che stasera sarei tornato tardi quindi avrebbero avuto tutto il tempo per agire. Devo andare subito a cercarli come faccio non ho la macchina, in cantina ho guardato è tutto a posto l’ unico posto che mi viene da pensare è la rimessa degli attrezzi ma è lontana devo chiedere a Carmen se mi può aiutare.
"Lucangelo c’è la macchina di mia madre possiamo prendere quella perchè io vengo con te vero?"
"Sarebbe meglio che restassi a casa potrebbe essere pericoloso."
"No voglio venire sarò coraggiosa."
"Andiamo non perdiamo tempo tua madre può essere in pericolo."
"Perchè dici questo?"
"Ho un sospetto ma non mi chiedere altro."
"Sai guidare?"
“ Certo bambola sali però aggancia la cintura di sicurezza mi piace correre.”
Lucangelo procede velocemente per fortuna a quest’ ora non c’è nessuno in giro, non sò dove stiamo andando la strada è piena di curve salite discese siamo vicini al capanno degli attrezzi
"aspetta qui vado a vedere."
"Vengo con te."
"La porta è aperta non c’è nessuno."
" Adesso che facciamo?"
"Torniamo indietro."
Ester ha camminato tanto è stanca morta si siede su un tronco di un albero sbircia nella strada guardinga, vede nuovamente i fari gialli di un auto che procede lentamente la riconosce è la sua auto esce fuori sui margini della strada.
"Mamma! Grida Carmen Lucangelo fermati."
"Corre felice ad abbracciarla che fai qui?
"Vieni sali in macchina ti portiamo a casa."
"Sono felice di rivederti figlia mia sono in pericolo mi stanno cercando."
"Ma chi mamma?"
"So di chi parla Carmen, dei miei vecchi."
"Si loro mi hanno rapito volevano uccidermi."
"Per quale motivo mamma?"
"Mi dispiace dirtelo Lucangelo sono pazzi dovresti farli rinchiudere."
"Non si preoccupi signora ci penserà la giustizia a chiuderli in carcere per sempre."
" Sono veramente i tuoi genitori? Chiede Carmen."
"Non so precisamente quello che sia accaduto ero troppo piccolo per comprendere deve essere successo
qualcosa nel passato, forse hanno compiuto un delitto."
"Come fai a dire questo?
Le persone quì dicono che parecchi anni fa avevano con loro una giovane ragazza che aiutava in casa è rimasta incinta sono nato io, la ragazza è sparita nel nulla sicuramente hanno ucciso quella povera ragazza lei doveva essere mia madre. La mia vecchia mi ha fatto passare come suo figlio, mi hanno registrato all’ anagrafe con il cognome del mio vecchio, penso che lui sia veramente mio padre.
"Si può essere visto che Brandina mi ha detto che lei è molto gelosa di suo marito è per questo mi
volevano uccidere."
"Tutto torna ora ci penserà la polizia a rintracciarli, certo non ritorneranno a casa dopo quello che hanno
tentato di fare."
"Scusa Lucangelo perchè sapendo questo hai continuato a vivere con loro?"
"Dopo tanti anni mi sono affezionato la mia vecchia mi ha cresciuto e a modo suo mi ha amato, il mio vecchio pure è una vicenda di tanti anni fa ho preferito tacere e sopportare in silenzio le loro stranezze, ma ora dopo quello che hanno cercato di fare a tua madre sono deciso domani farò denuncia pagheranno tutte le loro colpe".
La polizia li ha trovati, non andranno in prigione ma in una casa di cura psichiatrica.
“ Carmen ora sono rimasto solo, questa casa è così grande ho tanti ricordi.”
"Lucangelo sono felice di averti vicino, ti amo."
"Anch’ io ti amo tantissimo dalla prima volta che ti ho visto, vuoi diventare la mia fidanzata?"
"Si con tutto il cuore.
Devo dire che appena ti ho conosciuto eri veramente strano mi facevi paura."
"Scherzavo solamente ti chiedo scusa, mi perdoni piccola."
"Certo."
“ Mamma, papà, io e Lucangelo ci siamo fidanzati.”
“ Siamo felici per voi, tutto è bene quello che finisce bene.”