Le situazioni cambiano, ci sono tanti tasselli che devono tornare al loro posto, ma con un perno centrale da non rimuovere mai più, me stessa!
E poi la rabbia mi assale e morde l’anima, frammenti si cicatrizzano dentro la mia mente, e, come un filo di arianna cuce quel che ormai è sempre più evidente. Rammento in me pensieri contorti che mi portano fino ad oggi a lottare contro questi giorni che scorrono senza intervalli.
E poi continuo a pensare quando in realtà dovrei mettere un punto, ma, senza voltare pagina cambiando completamente libro.
Ecco sono queste le sensazioni che provo tutte le volte che la malinconia mi avvolge nel suo manto, tutte quelle volte che sospiro pensando al mio passato e a questo presente. Ho tirato le somme, mi son guardata indietro e mi sono accorta che la mia vita è un boomerang, tutto ritorna da dove è iniziato.
La mia infanzia non vissuta mi ha dato la spinta per poter mettere nero su bianco quello che per tanto tempo mi sono portata dentro.
Mi piace pensare e sperare che chi leggerà possa prenderlo come un messaggio positivo e che attraverso le esperienze da me vissute possano far capire che nascere sotto una stella oppure sotto un’ altra, porta a sostanziali differenze; tante volte è un bene saper scendere dalla propria per salire su un’ altra e cercare di vedere il mondo con gli occhi di chi ha avuto sogni e progetti diversi, mentre invece il destino ha già deciso che io debba soltanto guardare la vita da quassù senza avere la possibilità di scendere dalla mia e poter guardare il mondo dalla vostra, ecco sono prigioniera della mia stella e del mio destino. Cercherò di non scrivere la solita storia anche perché di vite vissute come le mia forse ce ne sono troppe ed anche peggiori; proverò adesso a tirare indietro le lancette dell’ orologio per tornare ad un tempo che per me non fu, un tuffo nel passato che ha segnato questo presente; Il mio primo capitolo che ha il sapore del niente, è di una infanzia negata perché scavando nel mio passato è questo il gusto che lascia al mio palato, come se dopo una camminata nel deserto mi porgessero una bottiglia vuota per potermi dissetare. È questo che penso se guardo al mio passato...)
ma poi ...altre cadute si sono ripercorse sul mio cammino, cadute che hanno marchiato a fuoco la mia anima, forse la più brutta delle cadute che ci possa essere ed ho dovuto mettere da parte questo mio scritto.
Tre anni fa mio figlio minore fece un gravissimo incidente stradale portandolo ad uno stato vegetativo per un anno, un trauma celebrale gravissimo, la mia anima fu lacerata, mi sentivo squarciare il cuore, la mia vita era appesa ad un filo ed io morivo insieme a lui..ho lottato a più non posso tra medici e famigliari che mi hanno preso per pazza, che credevano impossibile un suo risveglio. Ma, nonostante tutto non ho mai perso la speranza. Dopo un anno di stato vegetativo miracolasamente si svegliò Il motore della vita è l’ amore e noi ne siamo testimoni, abbiamo scalato una montagna a mani nude, una salita ripida tanto ripida da sembrare impossibile, eppure ce l’ abbiamo fatta, si perché l’ amore può tutto e noi ne siamo testimoni .