Io, poeta e scrittore
“ Tu che ti esprimi così bene in italiano, perché non scrivi delle poesie?”
Me lo chiese in un tono che mi apparve subito più che convinto, un mio amico e compagno di lavoro il quale durante il suo tempo libero dipingeva.
“ Mah, veramente, ne sono fin troppi di quelli che oggi scrivono, forse sono addirittura in numero maggiore di quelli che in genere hanno tra le svariate altre abitudini anche un certo vezzo di leggere!
-Io poi …
” Questo è vero!” Rispose lui, “ ma intanto, tu provaci!...”.
Ci provai, e visto che mi piaceva, che piacevo, e mi si lasciava proseguire indisturbato, ricevevo anzi incauti complimenti, da parte di qualche incosciente che a me suonavano come incoraggiamenti, conseguenti alla mia indiscussa bravura, ringalluzzito ho seguitato a produrre con inaudita passione fino al giorno d’ oggi, e ignorando ragioni, e anche i modi, per poter smettere senza incorrere in ormai certi problemi d’ astinenza, corro ora il rischio di seguitare forse fino a che morte non me ne separi.
Mi azzardo pure anzi ad affermare, spero non in preda ad una una mia sia pure inconscia, smisurata presunzione che ogni tanto mi affiora in coscienza, di aver migliorato nel tempo la mia tecnica e quindi le mie capacità poetiche. Il mio godimento è altresì accresciuto dal fatto che i complimenti, nel tempo, non accennano a diminuire, anzi avendo anche ricevuto, persino, nel corso di un paio di competizioni nelle quali mi sono avventurato qualche, in un certo senso formale, anche se tenue riconoscimento della mia presunta bravura, persino da parte di gruppi di poche persone, che ho poi appreso essere definite col nome tecnico e altisonante di “ Commissioni”: formate da gente sicuramente inesperta nel giudicare le altrui doti in campo artistico, e quindi non consapevole del grave errore che commettono incoraggiando gente in modo che oserei definire empio: poiché noi “ artisti”, tali o presunti, checché se ne deduca dal nostro atteggiamento più che dimesso quando in pubblico si senta parlare di noi stessi, siamo invece, tutt’ altro che insensibili alle risposte al nostro "grido di dolore e di passione, ed al clamore” che ci giunge dall’ Italia, dalla Francia, e dal resto dell’intero mondo intellettuale
Peccato davvero, che quell’ amico che mi consigliò allora, non sia più tra di noi a rallegrarsi e complimentarsi con me, per aver io accettato il suo consiglio’ però lo ricordo come persona molto tollerante e generosa, perciò mi sentirei di poter aggiungere quest’ asserzione in un tono sobrio e più o meno serio...
Toccò poi a mio figlio, qualche anno più tardi, al quale non erano certo sfuggite le eccezionali qualità letterarie alle quali ero approdato, chiedermi, anzi rivolgermi, così la vidi poi ripensandoci, una supplica:
“ Papà, perché non scrivi anche qualcosa in prosa?”…
Io per la verità non è che non ci avessi mai pensato, ma rimandavo...
Notai subito, appena iniziai che la cosa non era affatto più facile che scrivere in versi, in quanto anche qui era necessario ricercare un suono che risultasse gradevole alla lettura e soprattutto bisognava essere concisi, ma credo di avere ormai assimilato anche questa tecnica e, che dire? Sono forte!
Però non vorrei, a questo punto, essere preso per un falso- modesto, o per presuntuoso; non credo proprio di essere un megalomane e neppure appartengo a quella sorta di tipi, strambi, come ho sempre immaginato l’ archetipo del vero artista, che gira sempre assorto, con la testa tra le nuvole, capace con le sue stranezze di attrarre su di sé l’ attenzione degli astanti ovunque egli si rechi!
No, sono invece una persona quasi normale, perlomeno per quanto riguarda l’ atteggiamento e oserei dire anche l’ aspetto esterno che risulta però poco rilevante, per via della sua statura” fisica” inferiore alla media; ma che riesce a stare in modo abbastanza ordinato nella società, moderna, dotato di una vita propria, con una, senza dubbio, proprio normale famiglia: in verità a me non abbastanza consimile.
In società, uno che riesce a sostenere con i pochi amici e conoscenti disponibili, discorsi anche a livelli alti e, definito anzi dalle stesse, medesime persone che frequenta persino “ troppo intelligente": Per la verità, non sono mai riuscito ad afferrare interamente il senso di quel “ troppo”, ma pur non essendo per natura ottimista ho sempre voluto interpretare tale termine nella sua migliore accezione”. Ritengo insomma, nel complesso di essere giudicato un tipo distinto: nel senso di originale; evoluto complicato, e tutto sommato, un gran fesso.
Ora perciò vi consiglierei di tenermi d’ occhio perché, con tanta potenza di fuoco a disposizione, e avendo deciso di buttarla anche in prosa, nessuno credo potrà più fermarmi tanto facilmente.
Mi aspetto un’ accoglienza calorosissima ed un fiume di complimenti, da parte di conoscenti e non, ma qualora ciò non dovesse avvenire, e non dovessi raggiungere le somme vette con quanto già con larga mano mi sono degnato di offrire … Beh questo miei cari lettori, vorrà dire che proprio nessuno riuscirà mai a capire cosa frulla in questo mio prezioso cervello, ed allora pazienza, vorrà dire che un altro illustre nome di genio incompreso andrà ad aggiungersi all’ interminabile elenco dei geni incompresi che si sono succeduti nel corso della storia, sin dai lontani tempi in cui l’ uomo ha iniziato ad esprimersi incidendo le superfici interne delle sue caverne.