E’ tanto tempo che volevo scriverti. Parlarti è diventato così difficile. Non vuoi toccare l’argomento, mi sfuggi come se fuggire cancellasse quanto mi aspetta, quanto ti aspetta.
Ti scrivo perché così sarai costretto a prendere tra le mani questa pagina e a mettere a fuoco le parole, avrai la possibilità di immaginare la mia voce che pronuncia tutte quelle parole che il tuo cuore non vuole ascoltare e allora sarà tutto reale, per te.
Non abbiamo più molto tempo, lo sai. Tanto di questo tempo lo abbiamo speso lottando, cercando di fare tutto quanto era nelle nostre possibilità per cercare cure alternative, ogni cosa che mi permettesse di vivere, ancora un po’.
E presi come eravamo da questo scopo, ci siamo dimenticati di vivere…
Ora sono stanca, molto stanca e ho bisogno di dire basta a tutti i trattamenti che stanno solo centellinando una vita, la mia, che non è più tale.
Desidero potermi fermare e assaporare ciò che resta e vorrei farlo con te accanto.
Abbiamo sempre cercato di non piangere, di non farci prendere dalla disperazione, di razionalizzare ogni evento, anche la morte.
Ma io ho pianto e gridato la mia paura di morire quando tu non eri con me.E ho pianto quando ho preso le forbici e ho tagliato da sola tutti i capelli, perché non riuscivo ad accettare di doverli perdere, i miei capelli che cadevano sul pavimento del bagno come rami secchi, insieme alle mie lacrime sforzandomi di non sentirli miei e di guardare quella donna allo specchio che non riconoscevo più. E ho pianto quando la chemio mi riduceva uno straccio senza forze.
Ma piangere serve, libera dalla paura, la esorcizza un po’.
Quante volte ho pensato che tutti dobbiamo morire, che questa è la nostra unica certezza, ma il non sapere quando ci fa vivere con leggerezza, perché al nostro oggi seguirà un domani e un altro domani.
Non è vero che c’è rassegnazione alla consapevolezza di dover morire, ci si arrende e basta.
Non ho più giorni, questo cancro che mi si è insinuato nel corpo si è preso quasi tutto di me. A me restano i ricordi e il sentimento che mi ha legata a te in questi 15 anni.
Non voglio trascorrere questo ultimo periodo continuando a chiedermi perché. E’ successo, basta.
Ho solo una richiesta: desidero avere la consolazione della tua mano che stringe la mia e avere negli occhi il tuo volto, quando li chiuderò per sempre. Restami accanto, se puoi.