Paola era solita bere una tazza di te la sera prima di coricarsi. Quel liquido caldo che scorreva nella gola la scaldava anche internamente. Era febbraio e l’aria rigida dell’inverno si faceva sentire e quella tisana deliziava palato e corpo.

Suo marito già dormiva, era da un po’ di tempo che accusava la stanchezza del lavoro e andava a letto lasciandola sola con i suoi pensieri.

Erano sposati da parecchi anni e sentiva che il loro amore si stava esaurendo con il tempo, lasciando posto solo all’abitudine di una vita vissuta in simbiosi.

Le veniva in mente sempre la stessa idea assillante, quella che suo marito aveva sicuramente un’altra donna, perché anche sessualmente non la cercava più come una volta.

Provava a scacciare questo pensiero, era cattiva a pensare male di lui, il lavoro lo affaticava e per questo non aveva voglia di fare l’amore. Ma poi l’altra parte di se diceva, “se ti desidera la stanchezza non è mai stata un impedimento, dopo una giornata faticosa e stressante fare l’amore è la medicina migliore”.

Era ancora giovane e con tanta voglia di essere desiderata, ma possibile che suo marito non ci pensava a questo? Ormai erano mesi che non le si avvicinava più, non poteva pensare che avesse raggiunto la pace dei sensi, lui che era sempre stato un grande amatore.

A Paola, qualche tempo prima, era venuta l'idea di affrontarlo per capire, ma un po’ per la paura di quello che avrebbe scoperto, un po’ nella speranza che quella fase si ridimensionasse, non l’aveva mai affrontato e così trascorreva il tempo nell’attesa che qualcosa succedesse prima o poi.

Intanto l’insoddisfazione si stava tramutando in depressione, si vedeva brutta, non aveva più voglia di aggiustarsi e ne di guardarsi allo specchio.

Per fortuna il lavoro l’aiutava, era la sua ancora di salvezza, a contatto con il pubblico era costretta a vestirsi e truccarsi per essere presentabile. Fisicamente era una bella donna, bionda, occhi profondi, un sorriso solare ed un corpo ancora piacente, non le mancava niente per essere attraente e gli uomini la corteggiavano, ma non le era interessato mai nessuno.

Spesso le amiche raccontavano storie che avevano avuto con altri uomini e le chiedevano se le era mai successo di tradire suo marito e quando diceva di no, sorridevano maliziose, come se non le credessero.

Ma era vero, non aveva mai avuto un altro uomo, anche se qualche volta le era capitato di farci un pensiero su qualcuno che l’aveva colpita particolarmente, ma era rimasto solo un pensiero e basta. Suo marito le dava tutto quello che le occorreva, attenzioni, coccole, e il desiderio di fare l’amore era sempre vivo.

Ora invece, proprio non riusciva a scacciare questi pensieri, doveva fare qualcosa per non rimanere con gli interrogativi che le rovinavano l’esistenza, doveva affrontarlo.

L’indomani avrebbe ragionato a mente fredda il da farsi, cercare la soluzione affrontando il problema “prendendo il toro per le corna” a questo pensiero le venne di sorridere “le corna, proprio quelle erano il problema”. Era sicura che c’era un’altra donna per lui.

Trascorse la notte agitata e la mattina era felice di alzarsi e andare al lavoro, vedere gente la faceva stare meglio e poteva pensare ad altro invece di tenere quel chiodo fisso in testa che la tormentava.

Appena arrivata al lavoro le venne incontro Franco, un collega che conosceva da anni. Era un tipo molto educato e a parer suo le sembrava timido e introverso, ma non aveva mai approfondito la conoscenza, solo saluti e qualche caffè insieme ad altri colleghi. Quella mattina invece di guardarlo come sempre lo osservò riconoscendo che era un uomo interessante.

“Ti aspettavo, andiamo a prenderci un caffè?” le disse Franco facendola svegliare definitivamente dai suoi pensieri. “Si certo andiamo, ma soli? Non vengono gli altri?” rispose Paola meravigliandosi della sua intraprendenza. “Hai paura a rimanere sola con me?” con un sorriso indagatore Franco la lasciò senza parole. “No di certo” replicò Paola.

Si avviarono al bar più vicino e lui iniziò a parlare come non aveva mai fatto prima, non sembrava il collega che aveva conosciuto fino ad allora, si era trasformato completamente. Più diretto, più interessante, un uomo nuovo. Non ricordava neanche se era sposato e se aveva dei figli o forse non lo aveva mai saputo.

Quel giorno Franco la riempì di attenzioni, Paola non capiva cosa era cambiato, perché la corteggiava, erano anni che si conoscevano e non aveva mai percepito il suo interesse nei suoi confronti, o forse era lei presa troppo da altre cose che non se n’era mai accorta.

La cosa più sconvolgente era che le piaceva, stava riprendendo fiducia in se stessa e nella sua femminilità.

Quella sera, sorseggiando sul divano il suo tè, si sentì serena, per la prima volta dopo tanto tempo i suoi pensieri erano rivolti ad un altro uomo. Franco era interessante e se n’era resa conto solo quel giorno, talmente presa da suo marito non si era mai guardata intorno e ora che lo faceva si sentiva come una ragazzina che scopriva le prime emozioni della sua vita.

La mattina seguente si alzò con il forte desiderio di vedere Franco, lo aveva anche sognato quella notte, anche se non ricordava bene il sogno, però la percezione di essere stata con lui la sentiva ancora dentro se, forse ci aveva fatto anche l’amore, ma scacciava questo pensiero per pudore.

Lo vide da lontano, le si avvicinò con l’espressione beata sul viso e Paola ricambiò con un sorriso spontaneo che le aveva illuminato gli occhi nel vederlo. Lui la prese per mano e quel contatto scatenò una tempesta di sensazioni in lei che non provava più dai tempi della scuola, quando le prime cotte la facevano vibrare come una corda di violino. Una bella emozione trasmessa da quel semplice contatto di pelle.

Quel giorno si ritrovarono a mangiare in ufficio soli loro due, non era mai successo prima. Chiusero la porta e già sapevano cosa sarebbe accaduto di lì a pochi minuti. I corpi si cercavano nella spasmodica ricerca del piacere come se la voglia di sentirsi uno attaccato all’altra non potesse più attendere oltre. “Quanto ti ho desiderata, non puoi immaginare da quanto tempo ti amo in silenzio, aspettavo paziente che ti accorgessi di me e quando ormai avevo perso ogni speranza ecco che anche in te ho sentito la stessa emozione”.

Paola lo abbracciò forte a se schiudendo le labbra morbide in un bacio travolgente che era il preludio di quello che a poco avrebbero provato entrambi nel fare l’amore. Frenetico Franco cercava il seno che stava scoppiando per la voglia di essere baciato, accarezzato, succhiato avidamente dalle sue labbra calde di desiderio. I capezzoli si indurivano sotto la sua lingua e quel gusto di pelle profumata che emanava lo stordiva di piacere.

Le tirò su la gonna, era da tanto che desiderava toccare la sua intimità per sentirla completamente, quel fiore che discretamente amava da tanto tempo era finalmente tra le sue braccia. Le tolse con dolcezza gli slip baciandola nell’incavo delle cosce fin ad arrivare dove il desiderio esplode.

Paola era eccitata, quell’uomo la stava facendo di nuovo sentire donna, sentiva il suo forte desiderio per lei e questo l’esaltava, era fantastico sentirsi nuovamente desiderata. Era tempo di sentirlo dentro di se, fino in fondo, voleva godere di quel contatto senza pensarci più. Franco sentì che era il momento, quello magico, quando due corpi si fondono per godere della gioia dell’amore e entrò in lei profondamente con la convinzione di chi vuole rimanere legato per l’eternità in quell’abbraccio unico.