La sera volge alla fine ed ognuno o chi chessia s’accinge al desio ...
Mamma topina nella sua piccola casina insieme a topone suo marito ed
i suoi tre piccoli topini si accinge a preparare la cena.
Mamma topina in famiglia era chiamata “ fantasiosa”
lei aveva tanta fantasia ed ogni giorno per i suoi topini scriveva una fiaba e
loro felici tutte le sere l’ascoltavano per addormentarsi sognando quel che
mamma topina aveva raccontato....Fantasiosa “ aveva una rubrica ove
appuntava ogni giorno le sue favole, ai suoi piccoli piacevano le sue fiabe eran
semplici e coincise, come caramelle da gustare..
Al calar della sera dopo aver cenato rape, carote, castagne, noci e nocchie ciò
che Papà topone aveva trovato nel bosco per far mangiare la famiglia entusiasti i
topini si accingevano ad ascoltar la mamma al calduccio intorno al camino ed
ognuno ascoltava silenzioso”..
Mamma topina incominciava a declamar la favola del giorno..
“ C’ era un fiore in un giardino aggraziato ed assai carino e sullo stelo vi passeggiava
un bruco e il bruco con gran vigore si contorceva e faceva le capriole ..
Il fiore era una bella Gerbera dal colore rosso rubino da sembrar una margherita
da sfogliare e ogni suo petalo sembrava un indovinello " M’ ama non m’ ama"
ma era tanto bella che sarebbe stato un peccato sfogliarla.
La Gerbera era stanca di sentirsi solleticare lo stelo quel bruco oltre
che giocare le succhiava anche la linfa e lo stelo si era quasi piegato verso la terra,
Il fiore prese coraggio e disse al bruco con tono altero; Caro amico son giorni che dimori
sul mio stelo e comadamente giochi e mangi la mia linfa, credo or tu debba scendere
vai a cercar altra dimora altro tempo non ti tollero.."
Il bruco con strafottenza disse;" tu non puoi far niente non hai mani e non cammini
e togliermi da qui non potrai e resterò anche senza il tuo volere".
Il fiore silenzioso fra se disse devo trovar un modo per farlo scendere dallo stelo..
Pensando le venne un’ idea or arriva l’ autunno e la rugiada scenderà a iosa
e pian piano il bruco scivolerà dallo stelo ..l’ importante è pazientare..
La nottota fu fredda e caddè tanta rugiada e imbiancò lo stelo e la corolla e il bruco
pian piano intirizzito scivolò dal suo stelo e lasciò la bella gerbera..ed fiore sorridendo
lo guardò dicendole ” hai visto impara la lezione nella vita nulla è certo dovremmo sol
gioire senza pretender nulla da nessuno rispettarsi e viver insieme, vai cerca
un amore e crea una famiglia una vera casa che vi possa ospitare”
il bruco guardò il fiore e disse..Devo dir che hai ragione io posso camminare e
posso andar dove voglio,tu bel fiore hai radici salde sulla terra emai potresti muoverti da qui.
Il fior nell’udir quelle parole si rallegrò e disse; Son un fiore e figlio della terra, le radici
son la linfa, il mio cuore e lo stelo, la corolla è il mio viso, ed i colori ho dell’ amore e per
sposo ho il seme e quando cade sulla terra feconda un altro fiore siam diversi
ma uguali ognuno di noi ha un ciclo da rispettare.
Il bruco soddisfatto andò a cercar fortuna invece il fiore restando saldo sulla terra
la fortuna già l’ aveva e la favola concluse con tanta pace e ammirazione.
Mamma topina si rallegrava nel veder i topini incantati e gioiosi e lor dissero alla mamma..
" mamma sei brava e anche noi vogliam un giorno scrivere le favole.."
” Oh topini che soddisfazione udir queste parole e se voi vorrete le favole scriverete"
Topina disse ai suoi piccoli or dobbiamo andare a nanna e nel lettone alla favola penserete.
Nella casa di topone e di topina di spensero le luci in cucina.
Adele Vincenti
13 Dicembre 2019