E’ strano come a volte nella vita ti rendi conto solo dopo tanto tempo, che ti arrivino dei messaggi che potrebbero avere un significato ben preciso ma che per distrazione non riesci a cogliere.
In una giornata piovosa, piena di vento, con il naso dietro il vetro della finestra della mia cucina guardavo la chioma dell’ ulivo lucida che sembrava lottare contro le folate che arrivavano improvvise, come il limone, dove a mala pena si scorgevano alcuni frutti ancora piccoli e verdi che dondolavano come palline appese ad un albero di Natale.
Ma la mia attenzione fu attratta da due piante di rose, una piena di giovani rametti che si preparavano a far uscire dei germogli, mentre l’ altra, più grande, aveva solo tre rami che sembravano rinsecchiti e morti.
Considerata la pioggia e la giornata davvero fredda e ventosa mi ripromisi di provare qualche tentativo di poter in qualche modo farla resuscitare appena il tempo si fosse rimesso al bello.
Dopo quattro giorni mi ritrovai a guardarla e decisi di provare a curarla.
Presi le forbici e mi avvicinai, presi il più in basso dei rami, che sembrava già secco, ed infatti appena lo toccai, si staccò da solo dal piccolo arbusto centrale, pensai beh mi sono risparmiato di reciderlo definitivamente, mi spostai verso quello più alto prendendolo tra l’ indice ed il pollice, ma anche questo mi rimase in mano lasciando cadere in terra delle schegge essiccate, capii che probabilmente avrei dovuto dire addio a quella pianta. avvicinai la mano verso l’ ultimo rametto, il più in alto ed anche il più giovane, presi anche questo tra le dita ma incredibilmente lo sentivo ancora ben attaccato alla pianta, non me ne intendo affatto di giardinaggio, ma mi sembrò che il suo colore benché scuro, tendesse ancora verso il verde.
Non so perché ma mi prese un’ incontenibile euforia, mi sorpresi a sorridere sotto i baffi, ero felice, cercai, per quel poco che sapevo, di toglierle intorno dei piccoli rametti che lo appesantivano e gli toglievano linfa.
Lo lasciai lì e rientrai in casa.
Nei giorni seguenti a volte andavo a controllarlo, e alla immensa gioia nel vedere un giorno un piccolissima fogliolina verde tendente al rosso germogliare seguì la delusione profonda nel constatare che, dopo due giorni, quel piccolo germoglio si era seccato.
Andò avanti cosi per parecchi giorni, un giorno usciva il germoglio e dopo un paio di giorni si appassiva, non ne capivo la ragione, e chiesi delucidazioni in un vivaio vicino casa, il cui responsabile sembrò quasi non credere al mio racconto, anche per lui non era spiegabile, e per sincerarsene venne persino ad osservare la mia pianta.
Le dette una ulteriore pulita, vide anche lui una fogliolina verde pronta a germogliare e si ripromise di tornare dopo qualche giorno. Ma anche questa volta il germoglio si seccò e quando il giardiniere dopo tre giorni tornò non poté che constatarlo e mostrare il suo stupore.
Non so perché ma anche lui si prese a cuore la sorte della pianta, tornò per mettere sulla pianta e nella terra degli additivi o concimi, ma la situazione non cambiò.
La pianta non sembrava malata ma inspiegabilmente non fioriva e non moriva.
Alla fine anche lui si arrese, forse era meglio tagliare quella pianta e rinunciarci, ma lui non volle farlo, e mi suggerì di non tagliarla.
Seguii il suo consiglio più per scrupolo che altro.
E’ passato molto tempo, ma quella gemma continua a sbocciare ed a seccarsi sistematicamente, non so cosa aspetti o cosa le impedisce di decidersi in un senso o nell’ altro.
Un giorno in cui ero particolarmente triste mi tornò in mente quella pianta di rosa e pensai follemente che forse, in qualche maniera mi stava inviando un messaggio, sembrava volermi dire che somigliava alla mia vita sentimentale, i miei tre unici amori, due purtroppo terminati per voglia di un destino infame, ed il terzo finito solo per un capriccioso malinteso, anche se gli interpreti si amavano molto e probabilmente ancora si pensano e si desiderano.
E intanto quella fogliolina verde tendente al rosso continua ad affacciarci ed appassire.