Era una serata particolarmente calda e afosa di fine luglio, Paolo aveva raggiunto come di consueto il centro anziani che frequentava da circa due anni, e si era seduto al bar accanto, che si affacciava sul pontile di Ostia, località marina vicino Roma, per bere un tè freddo ed assaporare la brezza marina con la testa sgombra dai pensieri.
Mentre guardava i bambini giocare chiassosi nella vicina piazzola, la sua attenzione cadde su una coppia seduta ad un tavolino poco distante. Un uomo non più giovane, sicuramente oltre i 70 anni, Alberto, anche lui frequentatore del centro, che conversava e stringeva la mano di una bella donna di circa 20 anni meno di lui.
Era una bella immagine, nei loro sguardi e nei modi gentili della loro conversazione traspariva tutta la dolcezza del loro rapporto.
Paolo rimase al tempo stesso sorpreso e forse un po’ invidioso di questo suo coetaneo che non voleva arrendersi al decorso degli anni, e ripensò alle confidenze che lui stesso gli aveva fatto in varie occasioni, durante le serate al centro, narrandosi a vicenda gli avvenimenti dei loro ultimi anni dopo che entrambi erano rimasti vedovi.
Alberto gli aveva confidato che circa dieci anni prima aveva conosciuto Manuela, una bella ragazza di circa 40 anni, allegra e spensierata, ricca di energia, un bel volto sbarazzino ed un corpo molto piacevole, con così tanta voglia di vivere che l’ aveva contagiato.
La loro storia era durata pochi mesi, ma Alberto l’ aveva vissuta con una intensità profonda, poi si era lasciato sovrastare dai suoi scrupoli, dai suoi timori dovuti alla forte differenza di età.
Cosa poteva offrire lui ad una giovane così dinamica e piena di vita, amante del ballo, delle scampagnate insieme a persone altrettanto giovani e allegre? Sì forse una certa stabilità, la sue esperienza, ma poi?
Si convinse così che era meglio lasciarla libera e non rubare il suo tempo inutilmente, quando lo disse a Manuela, lei giustamente ci rimase molto male ma fortunatamente dopo poco si dimenticò di lui, lui invece si pentì della sua decisione ma ormai il danno era fatto.
Aveva avuto relazioni anche con sue coetanee, alcune, estremamente appaganti, erano durate qualche anno, ma tutte per un motivo o per l’ altro, o per capricci del destino, non erano andate in porto.
La voce di Alberto era visibilmente sofferente ed emozionata, e continuò il suo racconto parlando dell’ ultima storia avuta, quando ormai 67enne conobbe Carla, un donna di 45 anni, ancora molto giovanile, secondo la sua descrizione, bionda, due occhi fantastici, un sorriso radioso in un viso meraviglioso, estremamente dolce e paziente, più matura della sua età, meno sbarazzina e più tranquilla certamente di Manuela, non era particolarmente magra, ma questo, stranamente, sembra contribuisse ad aumentare la sua dolcezza e la sua simpatia, l’ attrazione ed il desiderio che lei provocava in lui.
Ogni volta che erano insieme venivano sopraffatti dalla passione e dal desiderio di essere vicini, di condividere ogni secondo del loro tempo, di sorridere e cantare, di baciarsi e di godersi lo spettacolo che la vita offriva loro. Una storia che sembrava potesse andare avanti senza particolari scossoni, e sulla quale entrambi avevano investito molto.
Carla lavorava mentre Alberto era ovviamente pensionato, e questa probabilmente fu la ragione principale che cominciò ad incrinare il rapporto, lui si sentiva solo e avrebbe voluto averla più vicina, passare più tempo con lei, Carla invece durante la settimana era impegnata e la sera giustamente era stanca per il lavoro, il sabato doveva fare ciò che non aveva potuto fare durante la settimana, ed il tempo che riuscivano a riservare per loro stessi si limitava alle ore del pomeriggio e della sera della domenica.
Evidentemente a lungo andare questo poco tempo non bastava più ad entrambi, e così dopo quasi cinque anni decisero di porre fine alla loro storia, non senza forti sofferenze e consapevoli entrambi di provare ancora un sentimento viscerale e profondo.
Paolo, era rimasto molto scosso, con passione gli aveva detto: "secondo me sbagli, cerca di riavvicinarla, potreste rimanere amici, è sciocco buttare al vento un amore così, abbiate entrambi un po’ di pazienza, e poi provate a ricostruire il vostro rapporto, può funzionare e vedrai che tutto si risolverà", ma lui, sempre molto coerente nelle sue decisioni, aveva risposto con gli occhi umidi: "no, sarebbe inutile, rimanere amici con una persona dopo averla amata è una presa per i fondelli per entrambi, senza considerare che lei, almeno per quello che so, ora ha un nuovo compagno; ormai è troppo tardi."
Cercava di mascherare la sofferenza che ancora gli procurava questo ricordo, una cicatrice per nulla rimarginata, ma non ci riusciva molto bene.
Paolo cercò di consolarlo ricordandogli che, spesso, in queste storie dove la donna è molto più giovane dell’ uomo, è quest’ ultimo che poi, rimane più ustionato, forse per l’ età ormai avanzata e per la eccessiva speranza riposta nella relazione.
Alberto si limitò a rispondere: "Già".
Ma, comunque, anche questa volta, almeno stando a quanto si vedeva, Alberto non si era arreso, e stava cercando di nuovo la sua anima gemella, testardo e inossidabile, era sicuro che prima o poi sarebbe riuscito a coronare il suo sogno, una donna accanto per la parte della vita che ancora gli restava.
Paolo invece aveva capito, o almeno ne era convinto e rassegnato, che era inutile continuare a sperare di trovare una compagna per il resto degli anni che gli rimanevano.
Anche a lui erano capitate situazioni simili, ma forse per troppo orgoglio, forse per la paura di rimanere ferito negli anni seguenti, aveva preferito rinunciare a coltivare l’ amore che avrebbe potuto cambiare il percorso della sua esistenza o forse era solo stanco di sperare.
Si riprese dalle sue considerazioni e riportò la sua attenzione verso quella coppia che continuava ad incrociare i propri sguardi, e le proprie tenerezze, e Paolo si augurò che la loro storia non finisse mai e potessero continuare a tenersi mano nella mano per sempre.