Era un giorno come tanti, un sabato mattina, aveva guardato dentro il frigorifero e trovandolo quasi completamente vuoto controvoglia si era vestito per andare a fare un po’ di spesa.
La Conad come al solito era affollata, cominciò a riempire il suo carrello, qualche banana, l’ unico frutto che mangiava perché si sbucciava velocemente, 3- 4 litri di latte, due vasetti di yogurt, un po di affettato e salumi, anche quelli perché veloci a prepararsi, vide un bel guancialino e non riuscì a desistere dal prenderlo, l’ amatriciana e la carbonara erano gli unici due piatti a cui dedicava tempo e passione..... e ne valeva la pena, ovviamente a quel punto dovette prendere anche del pecorino romano.
Della pasta ne aveva una buona scorta quindi passò oltre, ma venne affabilmente fermato da una signora: "scusi mi farebbe la cortesia di prendermi due pacchi di bucatini, li hanno messi così in alto!!"
Non era la prima volta che qualche signora le chiedeva di prendere qualche prodotto situato ad una certa altezza, e lui non si rifiutava mai, il suo metro e ottanta a qualcosa serviva così a qualcosa. Prese i due pacchi di pasta e li porse alla donna, una bellissima donna, poteva avere più o meno 55 anni, minuta, con due smeraldi al posto degli occhi, che lo ringraziò sfoderando un sorriso a 64 denti luminoso e ammaliante.
Rimase come imbambolato, con il braccio ancora teso, la mano senza più i pacchi di pasta, incapace di profferire parola, inebriato da quel sottile profumo che quel corpo così affascinante emanava.
Paola si era immediatamente accorta di aver fatto colpo sull’ uomo che si trovava davanti, non era giovane come lei, ma forse proprio per questo i suoi modi erano così cortesi e cavallereschi, uno sguardo profondo, forse anche un po’ triste, ma che così... a pelle, trasmetteva sicurezza e onestà, "grazie eh .... mi scusi ancora, ma non sapevo proprio come fare"
Maurizio, si riprese come colpito da un defribillatore, ricambiò il sorriso, si fece coraggio e allungò ancora di più la mano, già sospesa, per presentarsi: "piacere, Maurizio, niente, ma le pare, mi capita spesso, e mi scusi se mi permetto, non sempre da una donna così dolce e affascinante, e anzi debbo ringraziarla, qui l’ ho vista tante volte e lei mi ha offerto la possibilità di conoscerla e parlarle".
Aveva pronunciato la frase tutta d’ un fiato, sperando di non rivelare il suo imbarazzo.
Questa volta era stata Paola a rimanere muta, non si aspettava un attacco così frontale, era lusingata ovviamente per gli apprezzamenti ricevuti, ma anche un po’ infastidita, doveva riconoscere di accusare un po’ di disagio e l’ unica cosa che riuscì a dire fu "piacere, Paola"
Maurizio non fece cadere il discorso, le domandò se abitava da quelle parti, se era una buona cuoca visto che nel suo carrello c’ erano tutti prodotti freschi, e le raccontò un po’ di se stesso. Le disse che era vedovo da qualche anno, era in pensione e viveva da solo, era negato per la cucina, era appassionato di arte, si dilettava con la scrittura, e che ogni tanto gli piaceva andare a visitare qualche borgo nel centro Italia, dove riusciva a ritrovare quelle sensazioni e atmosfere che in una città come Roma era assolutamente impossibile percepire.
Paola l’ ascoltava rapita, non che fosse un uomo particolarmente affascinante, ma aveva dei modi molto garbati, una voce suadente, sembrava una persona sicura di se, istruito e razionale da come raccontava la sua vita, probabilmente manteneva ancora un ricordo molto forte della moglie deceduta, ma aveva esternato una voglia infinita di rimettersi in gioco e di credere ancora nell’ amore, a sua volta lei gli raccontò che era da poco uscita da una relazione finita male, e anche lei avrebbe voluto credere ancora nell’ amore, incontrare un uomo che le ridesse quella stima in se stessa e quella sicurezza che a causa di tante vicissitudini le era scemata, un uomo che l’ apprezzasse con tutti i suoi pregi e difetti, che le riportasse l’ allegria nelle sue giornate.
Avevano nel frattempo continuato i loro acquisti, lui molti prodotti surgelati, lei invece verdura, pesce e carne, con i carrelli colmi si ritrovarono alle casse per pagare, mentre continuavano a scambiarsi sguardi cercando entrambi di non farsene accorgere.
Appena fuori del supermercato, Maurizio che era uscito per primo, si fermò e attese che Paola uscisse, la aiutò a caricare sull’ auto le buste della spesa, e tenendo a lungo nella sua, la mano tesa di Paola, le disse "Beh, oggi è senz’ altro il mio giorno fortunato, sono veramente felice di averti incontrata e conosciuta e spero che anche tu abbia lo stesso mio desiderio di poter continuare e approfondire questa conoscenza", Paola acconsentì con lo sguardo e con cenni del volto, e non respinse il suo leggero abbraccio ed i due baci sulle sue guance. Si scambiarono i numeri di telefono ripromettendosi di risentirsi al più presto.
Maurizio le disse un grazie pieno di entusiasmo, e continuando a guardarla si diresse verso la propria auto.
Continua...........