L’ invito di Laura rimane senza risposta. Danilo lo aveva dato per scontato. Dentro quelle mura, l’ intimità è in simbiosi perfetta. Il profumo si fonde con il suono delle particelle e l’ odore agisce da catalizzatore. Entrambi si lasciano andare nella loro frenetica fame di saziarsi. Assaporare ancora quella magica dolcezza, il suono di mille corde di violino che suonano un famoso brano di musica.

“ La Primavera” .

Note dentro di loro, sensi che si appagano. Essi si cercano ebbri di carezze e ogni volta è come fosse la prima. Amore immaginato, vissuto e consumato. Rinato da quelle ceneri di un inverno senza frutti e nudi con le loro anime vestite d’ amore e la certezza di fermare quei momenti per sempre. La sera era calata silenziosa. Una protezione per non disturbare quei corpi sempre in movimento. La complicità in ogni particolare che lì circonda.
Il mattino li sorprende abbracciati e con tutti i pensieri lasciati in disparte, ma con la luce, tornano presenti a porre i confini per una giusta distanza. Laura è la prima a svegliarsi dal torpore, lentamente si alza come ad assaporare quegli attimi, imprimerli e farli durare più a lungo possibile. Danilo dorme e lei lo guarda e nota quanta dolcezza in quel viso addormentato. Sente ancora il suo profumo, rilassante dolce come le sue carezze. Amore senza fine per una persona che ancora è sconosciuta. Come si fa ad amare e poi mantenere le distanze. Cercarsi e poi allontanarsi. Lei vorrebbe vivere quell’ esperienza ma ancora non si decide. E
l’ eterna insicurezza della paura. Paura d’ amare e di lasciarsi andare. Paura di soffrire e delle delusioni. Paura della vita e delle complicazioni. Paura del mondo intero e la piccola oasi che si era creata: le trasmetteva sicurezza. Paura degli uomini. Complicati come pochi, dentro il loro eterno egoismo. Danilo non appariva così. Paura di vivere una vita di coppia. Quanti pensieri e parole nella sua mente e alla fine si alza dal letto quel giaciglio caldo ancora tiepido di sonno. Prepara il caffè e lo
porta a Danilo, il profumo lo
sveglia, con gli occhi ancora sognanti prende delicatamente la tazza con quel nettare fumante. Lo sorseggia, assapora il gusto, e sussurra:

“ Laura io ti amo e voglio stare con te”.

Muta nel suo silenzio assordante. Delle lacrime le scendono sul viso, cristalli salati di un amore pieno di dubbi. Si alza delicatamente, prende la tazzina e torna in cucina. Una doccia veloce. Acqua tiepida per stordire la realtà. Parole, cosa sono? Piccoli suoni fluttuanti che fanno inciampare, rendono felici e allo stesso tempo insicuri.
Arrivano insieme a scuola, non parlano, non
vogliono sciupare quei ricordi con discorsi sterili o di convenienza. In silenzio, si avviano verso la presidenza. La loro relazione era pronta bastava solo consegnarla. Poche parole: le ragazze emigrano in altri Istituti. Accettato le decisioni, il Preside convoca un’ assemblea con tutti i ragazzi. In palestra per dialogare e discutere dei fatti incresciosi.