Sulle orme di S. Francesco.
Il sipario si alza sul palcoscenico naturale della "Valle Reatina " detta la "Valle Santa " perché santificata dal passaggio e del soggiorno del "poverello "e dai suoi confratelli. Poggio Bustone, Fonte Colombo, Greccio, Assisi città di nascita di Bernardo e l’eremo della Verna dove il santo riceverà le Sacre Stimmate, sono i
luoghi più cari al Santo, con la bellezza dei boschi, dei fiori, del verde di maggio, con
il silenzio e le atmosfere che invitano a guardare il mondo con altri occhi per scoprire i lati in ombra, che rievocano preghiere, digiuni, umiltà, fede.
Assisi rappresenta il luogo della conversione di Bernardo (che poi si chiamerà Francesco) , Poggio Bustone il primo rifugio del santo e dei confratelli, luogo di preghiera, di vita spirituale, di penitenze, digiuni e privazioni di ogni genere.
Nel 1209 il santo ha una visione e ricolmo di Spirito Santo, riceve il perdono dei
peccati giovanili. Quindi Francesco, ricolmo di grazia, si adopera a far conoscere il
Vangelo alla popolazione di quei luoghi dando inizio ad una missione di pace.
L’eremo di Poggio Bustone, dopo la presenza del poverello diventa un centro attivo vitale già dalla prima metà del Duecento anche se in seguito conoscerà momenti migliori. Ci viene descritto l’antico assetto urbanistico con il castello., il borgo circondato da mura, dominato da torri con campanile e due porte di accesso,...
tutt’intorno un vasto bosco di faggi, dove Francesco si perde nei silenzi e in raccoglimento spirituale da questo luogo, forse nascerà il " Cantico delle creature " Francesco amerà questa popolazione semplice e povera e ritornerà nel corso degli anni in questo eremo.
Fonte Colombo è una terra di santità e di sofferenza dopo diverse difficoltà Francesco scriverà definitivamente la " regola " da lasciare ai confratelli nell’anno
1223 e la sottopone al giudizio del papa Onorio III – ospite a Rieti che l’approva.
Francesco soffre di dolori agli occhi e rischia di rimanere cieco, cosi dopo tanti
ripensamenti il "Giullare di Dio " si fa operare e affronta questa ennesima prova con
amore e segno di penitenza. Anche quest’eremo si arrampica su alture, circondato
da boschi, con faggi e querce che danno vita ad una fitta vegetazione,;la popolazione è rimasta fedele alle parole del Santo e accoglie il pellegrino con umiltà e grazia. Greccio, la nuova Betlemme, è stata inclusa dall’unesco tra i 754 siti che fanno parte del patrimonio mondiale dell’Umanità. Il Santo amava l’eremo di Greccio, perché i frati erano poveri e umili, come la stessa popolazione e tornò più
volte in questo eremo.,tanto da sceglierlo come luogo deputato alla rappresentazione della nascita di Gesù (affresco nella capellina): ecco dunque il primo presepe al mondo: siamo nell’anno 1223 ed oggi nel 2012 viene ancora rappresentato il presepe vivente dalla popolazione nei giorni delle festività natalizie. Che incanto Greccio! Con le strade strette, i torrioni, scalinate su scalinate, cappellina, la chiesa e tutt’intorno silenzio e bosco, vallate, corsi d’acqua:
tutta una natura rigogliosa ti rapisce.
La Verna, è l’eremo toscano dove il Poverello riceve le Sacre Stimmate nell’anno 1224, oggi l’eremo ha un porticato con gli affreschi della vita del Santo.
L a Porziuncola di S. Maria degli Angeli è infine il luogo dove Francesco lascia definitivamente questa terra.
Visitando questi luoghi di preghiera, si è indotti ad un accurato esame di coscienza
che ci porta a ripromettirsi di non vivere solo per cose materiali, ma a dare voce
alla lettura del vangelo e metterlo in pratica con gesti di carità, umiltà verso il prossimo.