Fare un’escursione nel mese di ottobre sui monti Sibillini è,a dir poco, un sogno: è impossibile descrivere i colori, le sfumature delle diverse specie di piante e arbusti, tanto sono irreali nel loro incanto, prendono forma e cambiano aspetto in breve spazio... cime rossicce o brune, che si alternano a rilievi boscosi, dai quali salgono lenti banchi di nebbia fino a toccare le nubi... e confondersi con esse; dove arrivano i raggi del sole spicca il verde scuro, il rossiccio, il marrone,
l’ocra, il giallo, il sottobosco dai cespugli rosso vivo, fa da tappeto a cipressi, pini,
pioppi, querce, castagni con alberi di noci che proiettano la chioma sull’asfaldo.
Puoi vedere minuscole chiese o conventi seminascosti nel verde, ove s’innalza un
campanile tra il silenzio interrotto dal volo di stormi e da qualche falco che si libra
nell’aria in cerca di prede, mentre d’un tratto ecco una donnola attraversare rapida la strada...!
Il Nera, nel suo percorso tra gole e anfratti scorre sinuoso e gorgogliante alle pendici dei monti, dono prezioso di acque e di allevamenti ittici, qui le acque vengono incalanate e sfruttate per la riproduzione di pesci ad acque dolci per continuare poi il percorso tra le tortuosità in un perenne canto di lode.
In questi luoghi puoi udire l’eco della tua voce, da una vallata all’altra, si può
udire il canto della natura qui ancora viva, quasi incontaminata, anche se la mano dell’uomo nei tempi ha spaccato la roccia, costruito tunnel, se pur con moderazione. Il paesaggio sembra un quadro fermo, non scalfito dal tempo che passa.
l’animo umano in tale armonia trova conforto e slancio per affrontare la vita e dimenticare almeno per un poco lo stress di tutti i giorni....