IL CORAGGIO DI CAMBIARE
Quando arrivai finalmente a questo piccolo paesello del sud dopo chilometri interminabili di stradine piene di curve, che mi avevano scombussolato lo stomaco, tirai un sospiro di sollievo, era ormai di notte, e la situazione apparve ai miei occhi ancora più tetra di quella che era in realtà...
Sulla porta di casa, alla fine di una lunga scala, c’ erano le mie cognate e mia suocera, che mi ricevettero come se fossi una “ star”, tutti indaffarati intorno a me. Chi mi chiedeva come avessi fatto il viaggio, chi mi offriva da bere, chi mi faceva sedere, riempendomi di complimenti d’ ogni genere. Io mi sentivo imbarazzatissima, erano i familiari di mio marito che per la prima volta ero venuta a conoscere, da sola, lui sarebbe arrivato più avanti perche doveva finire di risolvere tutte le problematiche del suo lavoro. Loro mi conoscevano per fotografia, e per tutte le lettere che avevo scritto spiegando ogni cosa con dettagliata precisione.
Mi guadai intorno, la casa era di quelle molto vecchie, alta e stretta, piena di alti scaloni e ogni stanza si trovava ad un livello diverso, il bagno poi, era fuori, lungo la scalinata esterna... Io avrei dormito con una delle mie cognate nella stanza più alta, dove c’ era una porta- finestra che dava a un piccolissimo balcone da dove si vedeva un panorama stupendo, ma questo naturalmente lo avrei scoperto il giorno dopo.. Comunque, la prima impressione non era stata molto buona, ma, ero talmente stanca che avrei dormito anche per terra, così mi dicevo: domani, domani avrò tutto il tempo per ragionare con calma...
La mattina presto, già c’ era movimento in casa, tutti si alzavano per andare a lavorare, mia suocera andava all’ orto a sistemare le galline, i conigli, ecc, mio suocero in campagna, mia cognata Maria faceva la sarta e incominciava subito a tagliare e cucire, l’ altra, Silvana, studiava ancora, e si preparava per andare in città dove c’ era la scuola Magistrale, ed io? Io non sapevo proprio cosa fare e da dove incominciare, mi sentivo come un pesce fuori d’ acqua, in un posto per me sconosciuto, e con uno stile di vita del medioevo, io, che venivo da lontano, piena di comodità e agiatezze, dovevo andare fuori per andare in bagno, dopo aver sceso una infinità di scale, dentro un bagnetto che se non chinavi la testa per entrare, ti davi una testata in fronte!
Il primo giorno credo di aver salito e sceso le scale una cinquantina di volte, mi mancava sempre qualcosa che avevo dentro la valigia, e che mi serviva per questa o quella occasione, non combinavo niente e mi chiedevo cosa fossi venuta a fare in quel paese, in quella casa, dove tutto per me era terribilmente difficile e complicato. Non c’ era la lavatrice, i panni si lavavano in strada dove c’ erano dei lavandini pubblici, e poi si andavano a stendere nell’ orto, con le corde che passavano in mezzo alle galline che ti sporcavano da tutte le parti, c’ era anche un gallo, che ogni volta che entravo se la prendeva con me!!!! gli avrei dato volentieri un calcio, ma avevo paura perche era molto aggressivo e mi beccava le gambe!!!
Io scrivevo a mio marito di fare presto a tornare, non ne potevo più di vivere in quel modo, avevo fatto un salto nel passato e mi sembrava si essere dentro un incubo. Le mie cognate non capivano, e tanto meno i miei suoceri, loro erano nati e vissuti li tutta la vita, era normale, io no, io ero fuori luogo, questo è sicuro!
C’ erano momenti che mi guardavano come se fossi stata una extra- terrestre, e mi domandavano cosa volessi di più, visto che mi trattavano come una regina....Si, devo ammetterlo, mi trattavano bene, ma non era quello, era tutto l’ insieme di cose, era la loro mentalità, era l’ arretratezza che vedevo in tutto, era la gente del paese, erano i loro sguardi curiosi, erano le domande imbarazzanti, insomma, decisi di andarmene in città, in albergo, mio marito avrebbe capito, e se non lo capiva, era un troglodita anche lui!
Non vi dico la reazione di mio suocero!!!! Che vergogna!!!! La nuora che se ne andava da sola in città in albergo!!!! uno scandalo!!! Cosa avrebbe pensato la gente? Io dissi loro che l’ opinione della gente non mi interessava assolutamente, e se me ne andavo, non era colpa loro, ma tutto fu inutile, non me lo perdonarono!!!
Dopo una settimana che mi trovavo in albergo, venne a trovarmi mia cognata Maria, la sarta, che mi implorava di tornare a casa con lei, mi disse che mia suocera piangeva sempre e si vergognava con la gente....dovevo capirla, loro non erano abituati a questi comportamenti “ fuori luogo,”. Tanto disse e tanto fece, che la accontentai, ma quando arrivammo a casa, mia suocera era a letto, si sentiva male, quella situazione l’ aveva molto provata, ed io mi sentivo colpevole come una ladra... le chiesi perdono, e chiamammo subito il medico, che ci disse che era solo un problema emotivo, e che sarebbe stata meglio subito dopo una medicina che le mandò.
Così fu, ed io, mi misi il cuore in pace, e cercai di adeguarmi nel miglior modo possibile. Incominciai ad incaricarmi della cucina, facevo ogni giorno qualcosa di buono che a loro piaceva tanto. Mi inventai pure il modo di guadagnare qualcosa andando a dare lezioni private di lingue, a ragazzi del paese, incominciai a frequentare la parrocchia del paese rendendomi utile a distribuire roba usata per i poveri, organizzare feste per raccogliere fondi per le missioni, ecc. Tutti quanti ormai mi conoscevano, e avevano imparato a volermi bene, come io a loro. Finalmente vedevo le cose sotto un altro punto di vista, e in meno di un anno ero diventata candidata addirittura a Sindaco! Infatti lo sono diventata, con orgoglio di tutta la famiglia di mio marito, che finalmente mi aveva raggiunta e partecipava con gioia all’ avvenimento.
Pensavo dentro me: Chi, l’ avrebbe mai detto che la mia vita sarebbe cambiata così? Bisogna solo avere molto coraggio, e accettare quello che ci offre, sempre!