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Questo racconto è inserito in:
 Parte 5 della raccolta "Alla finestra, l'eco dei miei passi " di Annamaria Gennaioli (5 racconti)
 “La vita che scorre sotto lo sguardo degli anni.”

Ersilia

Biografie e Diari

La famiglia allargata tenta di organizzarsi, il quotidiano non è facile. Siamo negli anni 30: periodo che vede nascere miti, fiorire l’ arte e il teatro; brulichio d’ idee e d'arroganza e vita non semplice per le donne.
Le ragazze crescono, i soldi mancano e mettere insieme il pranzo con la cena spesso è utopistico. Un lavoro arriva anche per Ersilia, dipendente del magazzino tabacchi e un salario ogni quindici giorni, non fu semplice ottenere quel posto, ci volle tutta la sua insistenza e la forza di volontà.
Con il nuovo lavoro conosce un collega: scapolo, di bell’ aspetto, impiegato statale; si fidanzano e fin qui tutto procede bene. I figli accettano, ma non Nada che non ne vuole sapere, dichiarando guerra. Cerca in tutti i modi di ribellarsi, e nonostante ciò, prima che scoppi il secondo conflitto mondiale, i due si sposano, 12/8/1939.
La ragazza tenta di tutto, anche di scappare da casa. Inforcando la propria bicicletta, si rifugia in campagna alla casa patriarcale, dove una zia, moglie di Settimio, il fratello più piccolo di Ersilia, la accoglie. Eugenia detta Gina è molto premurosa con lei, tenta di farla ragionare sulla questione; intanto la cercano e alla fine la ritrovano. Nada, con la coda tra le gambe, ritorna a casa senza mai accettare la presenza dell’ uomo che non chiamerà mai per nome, ma solo con l’ appellativo di “quell’ OMO” pronunciato in modo dispregiativo.
La vita con l’ uomo, che un nome lo aveva "Ido", cambiò e migliorò sotto l’ aspetto finanziario; il cibo non mancava mai e tutto procedeva per il meglio; solo la guerra di Nada era una realtà; faceva di tutto per complicare a Ido l'esistenza, come la sostituzione del sale con la liscivia;

un detergente per panni, usato prima della diffusione delle lavatrici e dei moderni detersivi.
Nel frattempo anche il figlio maschio (Mosè si sposa con una donna molto più grande, sarta, con un buon mestiere, non bella e autoritaria. Le maldicenze molto attente avevano la loro teoria; che lo avesse incastrato. Possibile! Mosè è persona debole, timida, sensibile mentre lei l’ opposto: un vero tiranno.
Avevano acquistato una casa e, aiutati anche da Ersilia con un importo di duemila lire. Gli sposi desiderosi di avere figli, ma questi tardavano a venire, oppure poi, perduti prematuramente.
Nel frattempo scoppia la seconda guerra mondiale; nel paese la vita continua tranquilla, le regole imposte dal fascismo da rispettare e tutto procede per il verso giusto. Un brutto giorno Ido, marito di Ersilia si ammala e muore. La famiglia rimane sbigottita, ma non del tutto addolorata. Il salario aggiunto sparì, e le ristrettezze tornarono a farsi sentire e in più la guerra continua.
I morsi della fame si avvertono maggiormente quando si è ragazzi; Ersilia, con un’ altra signora, decide di andare, di notte, a rubare nelle campagne. Per qualche periodo va anche bene, ma una sera, le due donne trovarono il fattore soprannominato “ Settecervelli” di un noto marchese e molto prepotente, insospettito anche perché non era un caso isolato. Ersilia e l’ altra furono denunciate e condannate a cinque anni, con la condizionale nonostante il magro bottino di cinque zucchine. Un anno per ogni zucchina.
I tempi erano brutti e crudeli, ma questa era la realtà di allora.
Con il passaggio del fronte, nel ‘ 44, la crisi si fa più acuta e tutta la famiglia durante l’ estate, si trasferisce sfollata in campagna, alla casa natia sulla collina. Dove Nada aveva trovato rifugio durante la sua breve fuga, qui non mancava nulla, solo attendere che la guerra finisse, come accadde nella tarda primavera del ’ 45.
Passata la bufera del conflitto, tutti ritornarono a casa e iniziò così una nuova normalità; Ersilia al lavoro ai tabacchi con Maria, Nada a imparare il mestiere di sarta da Fernanda, e le altre due a casa a sbrigare le faccende domestiche.
Trascorso qualche anno, la preoccupazione di Ersilia era di preparare il corredo alle figlie. Con i risparmi messi da parte si organizzò. Le ragazze nel tempo libero avevano da cucire e ricamare la loro biancheria. Erano quattro piccole donne al lavoro.


Annamaria Gennaioli 11/12/2016 16:08 1065

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«La storia continua, racconti vissuti di gente che fu con il cuore e la meraviglia negli angoli della vita.»

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Il primo racconto pubblicato:
 
L'albero (13/07/2014)

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Il giardino incantato (04/08/2014, 2974 letture)


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