Luccio, il marito, era in bagno,
si stava radendo la barba. Rita
sua moglie, ancora in cucina
a sistemare i piatti sporchi nel
lavello, aspettava che il marito
fosse andato al lavoro e poi
sarebbe andata a letto molto stanca
aveva appena finito di lavare e
mettere a letto i due maschietti
il primo di due anni e il secondo
di un anno e mezzo.
Era incinta oramai da nove mesi,
aspettava il terzo figlio. Era il 9
Dicembre1967 aveva solo vent'anni.
Luccio si accingeva ad andare a lavoro.
Faceva il turno di notte nella vetreria
IVISC San Cristoforo, di Trezzano
sul naviglio. Alle ventidue in punto,
doveva essere sul posto,
dare il cambio al suo collega
addetto al controllo delle bottiglie
di vetro, che ancora caldissime
sfilavano lente sul nastro d'acciaio,
che usciva dal forno di raffreddamento,
dopo essere stati stampati da una
goccia di vetro incandescente.
Fu proprio in quell'attimo che esso,
percepì un lamento sospetto
proveniente dalla camera da letto.
Appoggiò il rasoio sul bordo del
lavabo e si precipitò sulla soglia
della camera. La porta era aperta,
Rita sul letto, sdraiata sulla schiena,
lamentava forti dolori nel pancione.
I suoi occhi celesti, sul visino roseo,
sembrava una bambina spaventata,
mentre lo guardava, un filo di voce
le usciva dalle bellissime labbra
<< Sta nascendo>> Quella frase,
terrorizzo Luccio che non sapeva
cosa fare, non riusciva a connettere
era la prima volta che gli capitava
un'esperienza del genere.
Le altre volte che sua moglie
doveva partorire, all'epoca,
al marito, non era permesso
assistere al parto e quindi per
detta ragione, Luccio non sapeva
come si dovesse comportare
in detti tremendi frangenti.
Non gli restò altro che correre
fuori sul pianerottolo delle scale
e suonò tutti i campanelli
dei vicini, i quali, capendo
a volo l'avvenimento, anche
essi non sapevano cosa fare
e non si degnavano neanche
di entrare in casa, forse per
paura di prendersi qualche
responsabilità. Luccio a
quel punto, si mise a urlare,
<< ma, avete capito o no che
mia moglie sta partorendo
senza l'aiuto di nessuno?>>
Erano come paralizzati,
restavano immobili sul
pianerottolo come storditi.
A quel punto, Luccio rientrò
in casa lasciando aperta la
porta d'ingresso, sperando
che qualcuno si degnassi
ad entrare, fece di corsa
il corridoio in preda al panico
si affacciò sulla soglia della
camera, e vide sua moglie
ancora nel letto coperta dal
lenzuolo bianco all'altezza del
bacino, era zuppo di sangue,
dall'ingombro, ha capito che
aveva ancora le ginocchia
alzate. Luccio fece scivolare
il lenzuolo per vedere cosa
era successo, constatò che il
bambino non era ancora nato.
Rita respirava profondamente
il suo visino era diventato bianco
e nei suoi occhi il terrore.
La sua manina si mosse istintiva
e afferrò la mano di Luccio
e con un filo di voce gli disse:
<< non te ne andare, non lasciarmi
sola, il bambino sta nascendo>>
Luccio d'istinto guardò fra le gambe
e vide terrorizzato, che qualcosa
di peloso stava uscendo,
istintivamente mise la mano
su quell'affare peloso che stava
spuntando come per fermarlo
ma sembrava inarrestabile,
continuava a uscire finché
si accorse che era la testa del
bambino, con il visino verso il
basso spostò la mano e il bimbo
schizzò fuori, cadde col visino
nella pozzanghera di liquido
amniotico misto a sangue,
se rimaneva in quella posizione,
sarebbe annegato. Rita, anche
se era esausta e stordita dall'evento
tremendo, si alzò miracolosamente
seduta, vide il bimbo che era
in pericolo, lo sollevò dai pedi
con una mano e con l'altra tolse
il cordone ombelicale attorcigliato
al collo del bimbo e poi ancora
unto di liquido se lo adagiò con delicatezza
sul suo petto. Fu in quella posizione
che il bimbo fece sentire
il suo primo vagito.
A quel punto, dopo che il bambino
era nato, i vicini tutti irrompere
nella camera e ciascuno diceva
la sua versione del proprio
comportamento. Luccio con la
forza di chi è enormemente
incazzato, li invitò a uscire di
casa sua. Oramai era notte alle
sei del pomeriggio di Dicembre
Luccio alzò la cornetta del telefono
che era sulla parete del corridoio
e chiamò il medico che abitava
in un palazzo del medesimo
cortile, dopo un quarto d'ora
il dottore con l'aiuto della portiera
del condominio, tagliò il cordone
ombelicale e rimise il bimbo
sul grembo di sua mamma.
Quel bimbo oggi ha 49 anni.