E adesso che farai Piotr? mi chiese guardando il fumo che usciva dal lago.
Alzai un sopracciglio, accennando un lieve sorriso.
Aspetterò che cambi il vento. Semplice.
Preparerò le ultime cose e riprenderò il mio cammino.
Mi riposerò quando ne avrò bisogno.
La strada è ancora lunga, il mio viaggio non è ancora finito.
C'è ancora tanto da imparare. Persone da incontrare. Problemi da affrontare, scelte da prendere.
Poi daltronde che ci faccio qua? Mi son fermato per alcuni mesi, ma non ho trovato quello di cui avevo bisogno.
Tanto vale partire, lasciare le risposte, i dubbi in sospeso.
Rimangono le speranze, quelle non moriranno mai, anche se sono un po' arreso, Lala.
Sono un guerriero, amica mia, però mi piacerebbe riposare le mie braccia e le mani. Rinfoderare la spada, sdraiarmi sotto un albero e far volare liberi i pensieri come aquiloni.
" Nankurunaisa " le dissi.
"Nanchu che? Mi guardò stranita
“ Nankurunaisa ” è giapponese, vuol dire "Con il tempo si sistema tutto".
Forse in un giorno piovoso o sotto il cielo primaverile capirà che cosa ha perso.
Basterebbe poco, un segno, un gesto, una parola. Resterei, ma non questa volta.
" Non ti seguo "mi guardò ancora più stranita.
Nulla lascia stare, è prerogativa degli anziani rimuginare e borbottare.
Tu però promettimi che non smetterai di cantare. Mi mancheranno le tue ballate e le tue melodie.
Erano una mano santa per il dolore e la solitudine.
"Sì, Piotr, continuerò, però....ecco.....mi mancherai. Chi ascolterà la mia voce, chi ci sarà con me ?" Cadde una lacrima.
Piccola Lala, mancherai pure a me, ma durante i miei viaggi ho imparato che le anime affini si ritroveranno sempre. Se non in questa vita, sicuramente nella prossima.
Stai serena. Non piangere.
Porteremo entrambi qualcosa dell'altro.
Poi chissà, un giorno le nostre strade si incroceranno di nuovo. Il destino è imprevedibile.
Come il nostro primo incontro, rammenti?
Certo Piotr e chi se lo dimentica più. “ Mi ero fatta male ad un zampa urtando un ramo per colpa del vento, mi fermai sul tuo braccio ed esclamasti " mettiti comoda, ma dubito la pietra lo sia". Mi prese un mezzo infarto tanto che dallo spavento me la feci sotto, anzi la feci sulla tua mano! .
“ Ti prendesti cura di me, come nessuno avesse fatto prima.
Con il tempo imparai a cercare lo spiraglio di luce anche nella peggior tempesta.
Cadde un'altra lacrima.
Il vento stava cambiando e le nuvole promettevano pioggia.
Un bubbolio in lontananza, il primo fulmine.
Lala, adesso vai, sta per piovere. Vola al riparo.
Mi alzai un po' titubante sulle gambe, ero realmente provato, ma non domato.
“ Piotr amico mio, ma allora che farai?
Affronterò i giorni che verranno con la convinzione che qualcosa di buono accada. Alle volte avrò qualcuno al mio fianco, altre sarò solo. Combatterò la solitudine ed i momenti di sconforto, paura, dolore guardando un tramonto, perdendomi nel ricordo e cullandomi in una canzone.
Troverò un pallido sorriso nascosto in qualche lacrima.
Aspetterò la notte per dare forma, colore e nome ad i miei sogni....
Si strappò una piuma e me la dette. " Quando ti sentirai solo, fermati, guarda questa piuma, io sarò li con te". Ci ritroveremo, è una promessa"
Mi beccò il dito e prese il volo.
"Arrivederci, amica mia."
Vederla librarsi libera con quell'esplosioni di colori mentre il cielo stava per crollare, mi dette nuova energia.
La prima goccia mi bagnò la fronte, diventando sale, risanando le ferite di un amore mortale.