Strano, fu tutto strano, sul momento non credevo a quello che leggevo, non mi pareva vero.
Stai a vedere che è un altro scherzo del destino?
Confuso e incredulo, ma speranzoso di aver trovato un cervello funzionante ed un cuore che batte.
Dopo anni di solitudine voluta e obbligata, un qualcosa di nuovo stava entrando nel mio mondo in punta di piedi, senza far rumore, ma sconvolgendo tutto. Da primo impatto, senza conoscere nulla, avvertivo benessere, qualcosa mi attraeva, mi dava emozioni. Non solo dal punto fisico, c ‘ era quell’ alone di mistero ed eleganza, quel sapore di inaspettato che scuote la routine, quella sensazione che per anni avevo scordato.
Trovare un’ anima affine con cui poter parlare anche stando in silezio, beh, non è cosa comune.
Quando stavo con lei, il tempo stranamente si allungava, ma scorreva rapido come un auto da corsa.
Le prime avvisaglie di tempesta, qualche tuono, qualche saetta e cominciò a piovere, una pioggia che faceva male, fortunatamente nascose le lacrime, ma non del tutto. Non capivo fino in fondo, ero troppo coinvolto e poco razionale, mi davo colpe che non avevo.
Cadde il silenzio, un silenzio più doloroso della pioggia di prima, nessun odio, ma tanta amarezza.
" Mi son fatto trovare impreparato, avrei dovuto giocare coperto ed evitare altri tagli"
Riuscire a mascherare un sentimento o un emozione per il carattere che mi è venuto è quasi impossibile, ammiro chi ci riesce. D’ altronde non è possibile amare l’ acqua, ma non volersi bagnare.
Stavo male, ma non le importava, anzi trovava eccessivo il mio penare, cominciai a perdere di vista me stesso, comparve un senso di vuoto, ero disorientato e stanco.
"Ho sentito dolore, ma sento la mancanza? Ero innamorato e coscientemente non lo reputavo possibile.
Non mi interessavano le lotte di potere, avere l’ ultima parola, mi interessava solo abbracciarla, ho visto il tribolo che si porta dentro, vorrei solamente che vivesse il sentimento...
Vorrei, vorrei, vorrei.... gridarle contro " mi manchi anche se mi stai facendo un male cane "
Quel patimento silenzioso, l’ assenza della presenza.
Avevo bisogno di dormire e staccare il cervello, ma appena chiudevo gli occhi, erano incubi.
" Puzzola dove sei? Possibile che non ti manchi almeno un po’? "
Ennesimo fazzoletto pieno di lacrime.
Avevo bisogno di serenità, quella serenità e benessere che percepivo agli inzi.
Ha paura di amare, di sentire male, le serve tempo, era una donna ferita, forte come il vento, ma fragile come una ragnatela.
Patetico da parte mia farsi venire il mal di stomaco per una a cui non frega un cazzo di chi ha accanto.
Stavamo bene, l’ energia scorreva libera, senza costrizioni, viva, selvaggia, pura....
Stretti in motorino per non sentire freddo o nudi e accaldati sul divano, momenti lontani.....
Se non mi vuole nella sua vita, lo dica, non c’è nulla di male, ma giocare in questo modo non era di aiuto a nessuno.
Poi un messaggio " mi manchi " piansi e come agli inizi della storia: " Li per li non mi pareva vero. Stai a vedere che è un altro scherzo del destino. Confuso e incredulo".
Otto mesi non sono nulla nell’ arco di una vita, ma ci son vite che non durano otto mesi, caddi ancora una volta nel patetico.
Facemmo l’ amore, ma qualcosa non andava, i dubbi riaffiorarono come uno scoglio durante bassa marea; se queste eran le premesse, sarei finito nuovamente a leccarmi le ferite.
Uscii da casa sua con la risposta alla domanda che tanto mi rimbalzava in testa.
Dovevo smettere di vedere quello che volevo vedere e cominciare a vedere quello che era in realtà.
L’ ho capito tardi... purtroppo.