Dovrei smettere di guardare le foto e rileggere le lettere.
Dovrei prendere la proverbiale pietra e metterla su questo cadavere, ma è chiaro che qualcosa in questo processo non quadra. Guardo quegli occhi celesti, mi riprometto di mantenere la bussola, ma puntualmente mi perdo come un marinaio inesperto alla prima tempesta.
Mi sento un fesso, per non dire coglione, resto ancorato ad un sentimento che per quanto sia stato positivo, fa anche parecchio male, porca puttana.
Dimenticare non posso e non credo sia possibile, cancellare il passato....solo nel mondo dei Grimm.
Andare avanti, pensare troppo non aiuta, fermarsi non si può, passerò davanti al ricordo sorridendo senza sentire dolore. Mi pare una gran cazzata.
Ci son giorni che mi sentivo svuotato, l’amarezza era e purtroppo è ancora tanta, ma almeno la rabbia si è affievolita.
Lacrime, passeggiate, valeriana, notti insonni, una frattura al polso, hanno dato il loro contributo.
I primi giorni avrei voluto andare a casa sua, aspettarla all’uscita del lavoro ed urlarle contro.
" Sei una stronza, mi hai preso in giro ".
Avrei dato spettacolo per una cosa che non necessita di bis.
Avevo pensato di renderle pure i regali, metterli dentro una busta del Conad e lasciarla al pomello del portone, ma sarebbe stato un gesto ignobile, meschino.
Se l’universo ha un equilibrio, spero prima o poi che tutto si acquieti o almeno trovi risoluzione.
Certo, se mi lascio prendere dalla cattiveria, voglio che soffra e stia male.
Per giorni ho atteso un messaggio o una chiamata....nulla, il deserto assoluto.
Abbiamo fatto l’amore, ci siamo confortati, siamo stati vulnerabili, abbiamo visto i nostri corpi nudi,
tremanti di piacere, caldi.......
Poi tutto divenne offuscato.
Non avevo fatto programmi, sapevo non sarebbe durata, ma non avrei mai pensato potesse finire in questo modo.
La realtà è che sono stato un demente io, mi sono fatto traviare da questa cosa.
Dopo anni di solitudine, ritrovare quel sapore sopito, mi ha totalmente spiazzato e rammollito il cervello.
Mi son sentito vivo come non mi sentivo da mesi, ma ho pagato, forse troppo, il prezzo della mia miopia, che testa di cazzo che sono.
Restano, in qualche angolo, annodati stretti dei dubbi, li affiderò al mare ed al libeccio.
Piano piano, il tempo mi darà risposte, anche se quelle più importanti le ho avute dal silenzio.
Guardai di nuovo la sua foto.
"Porca troia se fa male".
Ennesimo respiro troncato, puntuale il crampo allo stomaco, mi alzai dalla scrivania con un macigno al posto del cuore.
Il primo bagliore ad est.
Merli, tordi e pettirossi stavano cantando le storie della notte.
Oggi sarà un’altra giornata calda di questa merdosa estate. Ho bisogno di pioggia, almeno posso piangere senza che nessuno veda le lacrime.
Ho bisogno di vento per scacciare i cattivi pensieri e silenzio, tanto silenzio per zittire i miei demoni....
Spensi l’abat jour sussarando il suo nome.
"Ti amavo, sono stato veramente uno stupido".