All’improvviso, quella mattina, gli era caduto il mondo addosso. Nel corso di una sola mattinata infatti aveva, del tutto inaspettatamente perso il lavoro, e nel primo pomeriggio, altrettanto improvvisamente, l’amore della sua vita, con la quale aveva già incominciato ad imbastire qualche timido accenno di progetto di matrimonio.
Essa gli aveva infatti comunicato, via cellulare, non senza grave imbarazzo, accompagnando il pesante annuncio, con mille dispiaciute, quanto inutili scuse, che semplicemente non lo amava più, essendosi innamorata di un altro, e che a partire da quel momento intendeva ritenersi libera da ogni vincolo verso di lui; di non cercarla più...e via di seguito; unendo a tutto ciò, dolcificanti amorevoli considerazioni, come sempre si usa in questi casi incresciosi.
Ed egli, fin da subito convinto che mai avrebbe potuto farcela a sostenere da solo il peso enorme di una tale situazione, ritenuta fino al giorno prima più che improbabile, addirittura del tutto impensabile, conscio della sua tremenda impotenza sprofondò all’istante nella più nera disperazione.
Per cui, senza indugiare minimamente a riflettere, si era inconsapevolmente avviato verso l’antica rocca del paesello, inerpicandosi lungo una ripida, breve stradina che conduceva ad una trentina di metri di altezza, proprio a picco sulla piazza della cittadina, molto affollata in quel giorno di mercato.
Aveva deciso di farla finita con un mondo che tradendolo, non avrebbe più potuto, lui riteneva, offrire alcun’altra possibile alternativa al proprio futuro.
Si accingeva quindi, con certa flemma, nutrita dalla disperazione, a scavalcare un basso muretto che gli avrebbe consentito di lanciarsi giù, sfracellandosi immancabilmente sulla pubblica piazza.
Egli aveva già, notato sin da subito, con noncuranza, una certa agitazione lì sotto di lui, da parte di qualche concittadino il quale, seguendo i movimenti di una figura umana in quel luogo deserto, aveva forse intuito vagamente le sue intenzioni.
In piedi sul muro si accingeva quindi a spiccare il gran volo risolutivo … quando udì, dietro di se uno scalpiccio affrettato; si girò di scatto, appena in tempo per vedere avvicinarsi un altro giovane più o meno della sua età, che, balzato d’un salto sul muretto a suo fianco, sembrò volerlo precedere nell’attuazione del suo medesimo progetto.
“ Ma ... cosa fai?” ... Gli gridò allarmato. All’altro quel tono dovette sembrare ingiuntivo e provocatorio, poiché si sentì in dovere di rispondergli a tono:
“ Sono cavoli miei! Di cosa t’impicci, detieni forse qui, l’esclusiva per quanto riguarda il suicidio?"
E la scena avrebbe avuto senz’altro del comico, se non si fosse sviluppata in una situazione maledettamente tragica!
La piazza sottostante era a questo punto in gran fermento. Il primo interlocutore ora frastornato dagli eventi, non sapeva più cosa dire, e si meravigliò del fatto, che qualcuno fosse riuscito a distoglierlo per un attimo dal suo tremendo dramma, e che la sua attenzione fosse ora tutta concentrata su quel giovane sconosciuto; nonostante tutto, si trovò a chiedersi suo malgrado, cosa potesse essergli mai accaduto per indurlo a una determinazione così drastica di volersi togliere la vita...
E come inebetito sentì venir fuori dalle proprie labbra un: “ Ma ... Perché?...”
Stranamente sorpreso in prima istanza, ebbe a meravigliarsi non poco, quando si sentì rispondere dall’altro con un tono, questa volta disperato: “ Per una donna!...”
Rimase per un attimo assorto riflettendo, e scoprendosi ora più rassegnato, vedeva ora persino con certo distacco quanto a lui stesso accaduto.
Infine, con lo stesso tono dell’altro sospirò: “ Anche la mia, mi ha lasciato!...”
Seguì un complice silenzio, triste e riflessivo; sedettero per un certo tempo entrambi sul muretto, con gli occhi volti verso la folla sottostante di cui poterono per la prima volta, apprezzare appieno, l’estrema agitazione ... ed in lontananza percepirono ora ance un suono di sirena.
Nessuno aggiunse più altro, ma neppure ebbe più a verificarsi quel moto risolutivo da parte dei due in direzione del prefissato traguardo finale; segno ormai evidente che, per il momento, la loro determinazione al suicidio era alquanto sfumata.
“ Senti,” Disse allora, il primo degli ex morituri: “ Tra poco, qui ci sarà un putiferio... Andiamo via!...”
E scesero indisturbati dall’altro lato del colle, andandosi a prendere una sbronza presso una vicina osteria …
Sono passati alcuni anni, e le ferite dei due si sono cicatrizzate; essi si frequentano, ora con le loro rispettive nuove fidanzate, sorridendo a volte nel ricordo di quanto allora accaduto ed hanno hanno persino deciso, le due coppie, di volersi sposare lo stesso giorno, nella medesima chiesa.