I Natali più belli sono quelli che hanno segnato la mia infanzia, ho ricordi vivi della casa di mio nonno e potrei descriverla ancora nei vivi particolari. Il mio pensiero va a quella tavola apparecchiata e ai profumi che arrivavano dalla cucina al salone dove mangiavamo tutti riuniti,agli scambi di quei piccoli regali fatti con il cuore, agli scherzi che con mia sorella e le nostre cugine gli facevamo (dopo aver chiamato nonno ci nascondevamo e quando lui entrava in salone spuntavamo fuori all’improvviso) e alle volte che lui mi chiedeva di vedere con lui - Anna dai capelli rossi- , anche se ne avevo voglia e preferivo andare a giocare.
Mio nonno a volte era un po’ burbero ma ci dimostrava l’amore a modo suo, mai avrei immaginato che conservava nel suo portafoglio un sua foto con me piccola in braccio, purtroppo l’ho scoperto dopo la sua morte ma ne sono stata immensamente felice e da allora la porto con me … è un modo per averlo sempre accanto.
Il Natale l’aspettavo con ansia, l’attesa di quei giorni era spasmodica: i giochi con le mie cugine, la tombola, il grande albero decorato e quell’atmosfera meravigliosa che si sarebbe creata riempivano già il mio cuore di gioia. Sono sicura che egli fosse molto contento di trascorrere questa festa con tutta la sua famiglia come accadeva a capodanno, carnevale e il suo compleanno proprio un giorno dopo il mio, per questo lo festeggiavamo sempre insieme. Non potrò mai dimenticare il suo sorriso quando lo fecero mascherare da messicano e il mio imbarazzo nel ballare con lui ed ora non so cosa darei per tornare indietro a quel momento.
Ero solo una bambina che pensava di avere tanto tempo da passare con suo nonno ,forse non mi rendevo veramente conto della fortuna d’averlo accanto e la davo per scontata, ma il suo ricovero in ospedale e la sua morte è stato un fulmine a ciel sereno. Bastò lo squillo del telefono , una mattina, a farmi dire “ nonno è morto”, una strana ma purtroppo giusta intuizione che mi spezzo il cuore e con il pensiero mi fece tornare all’ultimo giorno che lo vidi in ospedale. Le mie cugine, mia sorella e io spingevamo la sua sedia a rotelle e lui con un tono felice e fiero diceva a tutti “queste sono le mie nipoti!”.
Accettare la sua assenza è stata dura e nelle feste successive alla sua morte il dolore diventava quasi insopportabile. Forse per questo l ’ho sognato tante volte e in ognuna di esse mi diceva di stare bene e di non aver bisogno di nulla, nell’ultimo sogno mi disse che sapeva che io gli volevo bene e mi abbracciò forte. Fu proprio da quel momento che cominciai a stare meglio , in qualche modo mi era stato vicino nel momento in cui stavo più male per averlo perso.
Sono passati anni e la vita è andata avanti, la sua casa è stata venduta ma il calore e la dolcezza di quei natali non mi ha più abbandonato e spero non accada mai. Mio nonno vive con me in ogni respiro, ogni mattina che apro gli occhi e quando li chiudo per andare a dormire, dall’amore per lui sono nate le poesie più belle e sentite e un racconto dalle parole nate in una mattina all’improvviso, l’espressione della mia voglia di rivederlo anche solo per un istante perché ancora sento tanto la sua mancanza.
Una cosa però ho imparato in questo cammino contornato di gioie e dolori: l’amore rende chi abbiamo amato immortali … vivono nei ricordi,nel pensiero perché ciò che abbiamo vissuto rimane in un angolino nel nostro cuore e non sbiadisce mai, nonostante l’inesorabile scorrere del tempo. Ed è vero che a volte i ricordi possono fare male e amplificano,soprattutto in particolari periodi, l’assenza di chi ancora vorremmo con noi … ma se quei ricordi scomparissero all’improvviso attraverserei mari e monti per ritrovarli perché sentirei d’aver perso il più prezioso e inestimabile tesoro della mia vita.