Me ne stavo camminando sul lungo mare per allentare la pressione e far diminuire la rabbia.
Avevo i nervi a fior di pelle, l'eslposione era imminente.
Mattinata convulsa in ufficio. Stavo per sbroccare e lanciare la fotocopiatrice dal sesto piano.
Il capo stamani era in vena di rimbrotti, ha fatto la paternale a tutti, anche alle inservienti.
Giovane di nemmeno trent'anni arrivato da un mese. Competente, preciso, ma troppo altezzoso.
Per i vecchi lupi come me ed altri è solo un'insignificante figlio di papà.
Non porta rispetto, urla e quello che è peggio si crede il padre eterno.
E' spuntato come i funghi. Nessuno sapeva nulla, nepotismo più sfrenato.
Non ha fatto la gavetta e si ritrova a gestire una società quotata in borsa con un capitale sociale importante, tutto nell'arco di pochi mesi.
Quanti schiaffi mancati.
Per non buttare a mare il fegato, lasciai perdere, altrimenti questa passeggiata non sarebbe servita allo scopo primario di rilassarmi.
Avevo i pensieri a farmi compagnia, alcuni leggeri come questa arietta invernale, molto frizzante ed altri pesanti, carichi come questi nuvoli.
Dio ne guardi si fosse messo a piovere sarei morto annegato.
Forse per caso o forse perchè il mio povero ginocchio stava chiedendo perdono, mi accomodai sopra una panchina. L'incedere delle onde, il vento leggero, il flusso ed il riflusso, i gabbiani che planavano nel vento, il cielo quasi blu cobalto.
Ci voleva una macchina fotografica, ma essendo parecchio capra, sarebbe venuta uno schifio.
Non ho mai perso tempo con l'arte della fotografia.
Troppe regole e troppo costosa.
Un paio di volte un mio caro amico mi invitava a provare a scattare anche con delle "macchine compatte".
Era bravino, nulla di che. Lui si divertiva, vinse pure un paio di "concorsi fotografici"
Certe foto che mi faceva vedere erano belle, restavo piacevolmente sbalordito, ma in fondo non mi davano nulla di concreto.
Un giorno mi prestò pure la sua " bimba piccola", come la chiamava lui. Una Canon digitale.
A parte che non avevo il cellulare con la "cam" e che non sapevo veramente nulla.
Mi immaginai a farmi i cosidetti "selphy" mentre sono in bagno con la faccia ad ebete e sullo sfondo il water? ? Perderei credibilità.
Asa, iso, pp, dsrl, cmos, dx, rr, ff......Sembrava un messaggio in codice.
No, troppo noioso.
Preferivo altre cose: la corsa, la numismatica, fare parole crociate o camminate in riva al mare o nel profondo dei boschi.
Dopo un paio di tentavi infruttuosi, pessimi come questo tempo, gli resi la sua " bimba piccola" ringraziandolo.
Daltronde non ero portato e non avrebbe avuto senso spendere soldi, ero capra e capra restavo.
Potevo anche comprare una "macchina ammiraglia" come diceva lui, ma sarebbe stato lo stesso.
Prendete oggi, i giovani che si credono fotografi in erba di campo, senza aver studiato, che millantano bravura solo perchè hanno una macchina fotografica. I più sono incapaci di fare uno cerchio con il compasso.
Nah, troppi problemi. Non ne valeva la pena.
Devo pagare il mutuo, le bollette, benzina alla macchina, rimpiere il frigo e sorbirmi le lamentele del capo reparto, fare da refugium peccatorum per mia moglie e scarrozzare i pupi a destra e a manca. Avevo la giornata più piena di di uovo, mi ci mancava anche la fotografia.
Una goccia pesa come un martello da forgia mi colpì l'orecchio dandomi la sveglia.
Puntai il naso verso l'alto, " Boia che tempo" sarà bene che torni a casa anche a passo svelto, sennò prendo una di quelle infreddature che nemmeno il dottor House mi potrà rimettere in sesto.