Sì, lo rifarei. Per quel sapore di magia e di innocenza, di curiosità in occhioni sgranati sulla vita e di risate che saltellano libere. E per l’inconsapevole umorismo nelle conoscenze.
Marco, ricordi lo scoglio del “CQ”?
“ Quando vedo una fetta di torta, in bocca mi viene...” e tu: “ Le placche”!
E per Paolo, tenero poeta, che in primavera andava nei prati “aracoliereleviolete”.
E per quella logica strabiliante:” Dunque, oggi è il futuro di ieri e l’ieri di domani” ed avevi solo sette anni, piccola Laura..
Mille e più di mille ricordi si contendono il primo posto sul podio della memoria dove convivono le dolcezze e le amarezze, le strette di mano e le spinte alle spalle, le contraddizioni e gli obiettivi comuni con chi ha precise responsabilità nei confronti di menti e corpi in evoluzione.
Ma a scuola impara, soprattutto, chi insegna. Ed è una grande verità.
Il rispetto verso i sentimenti puri e disinteressati; l’accettazione di ciò che potrebbe generare insofferenza; la compartecipazione nei momenti di disagio; l’ascolto; la condivisione e lo scambio.
E quanta tenerezza!
Luca, conservo ancora quel disegno struggente, perfetto nelle linee, che dava voce ad un richiamo da una lunga e forzata assenza: tanti visi tristi di bambini seduti su piccoli banchi ed uno, più grande, vuoto. E la didascalia: “ Manchi solo tu”: quanta commozione su quel letto d’ospedale!
Un altro giorno, un altro anno.
“ Mae‘, ma sei adirata?”-
“ No, bambini, non sono adirata ma tanto dispiaciuta ed un po’ triste”.
Giada, dolcissima creatura dagli occhi a mandorla, si avvicina e mi regala un abbraccio di conforto, in silenzio. L’emozione che procura un grande gesto supera gli obiettivi minimi...
E Fabrizio? Il suo sguardo segue immaginari voli di telefoni neri e lavatrici verso la luna mentre ascolta la “ Ninna nanna” di Brahms, dondolando sulla sedia. Poi, all’improvviso, si alza e si dirige verso la pianola e, senza conoscere una sola nota, riproduce esattamente la melodia tra lo stupore di tutti: si dice diversa ma è solo un’abilità superiore, la tua. Alcuni la chiamano genialità: lo è.
Come non ricordare Antonella ed una lezione di grammatica.
La situazione prevedeva la collocazione del prefisso a in alcuni verbi e di ricavare i nomi che da essi derivano. Difficile ma non impossibile trovare il contrario di scendere. Aiutino. Visto che la classe si preparava a ricevere la Prima Comunione e frequentava le lezioni di catechismo, si fa riferimento ad una festa importante per i cattolici. Antonella, dopo aver focalizzato l’avvenimento ed abbinando la regola, esclama:
"Ah, la Festa della Risalita” e, da quel giorno, l’Ascensione ha una nuova denominazione!
Rosanna, detta anche Alice, riferisce che i maschietti sono troppo sicuri di quello che affermano perché:” Hanno detto che tutte le femmine sono vergini, ma non è vero: io sono femmina e sono Scorpione!”. Malizia ed ingenuità: magica infanzia!
Ed ecco perché lo rifarei: sì, lo rifarei.