Elisa era stata molto titubante prima di accettare quell'appuntamento e nei tre giorni seguenti si era chiesta più volte perchè quel ragazzo, "spudoratamente" più giovane di lei e di così bell'aspetto, si fosse mostrato così motivato a conoscerla. Inizialmente lei aveva tentato (si?) un netto rifiuto (lo aveva fatto davvero?).
Ma non lo aveva fatto certo sudare prima di acconsentire.
Sull'isola non era certo difficile, per chi la vive appieno, finire per conoscersi tutti di vista e le era già capitato più di una volta di vedere questo ragazzo e ogni volta vi erano stati scambi di sorrisi e ammiccamenti.
Poi, un giorno che lei stava bevendo una bibita fresca insieme agli amici ad un bar della spiaggia, lui si avvicinò al tavolo, lanciò un cenno di cordiale saluto a tutti e le porse una coppa di rom miel con ghiaccio, tipica bevanda locale al sapore di miele.
Miele... mentre afferrava il bicchiere che le veniva porto Elisa lo guardò negli occhi e per poco non cedette all'istinto di chiedergli se quel nettare degli Dei, dal colore ambrato, non lo avesse spremuto direttamente dalle sue labbra. Bocca carnosa... denti bianchissimi... un sorriso che era tutto un programma!
Ah, che meravigliosa faccia da schiaffi!
Elisa non era affatto timida. Ma in quel momento non trovò niente di intelligente o simpatico da dire.
- Grazie - Si limitò a mormorare senza però impedire che in fronte le si stampasse un enorme punto interrogativo.
- Salud! - Disse lui alzando il bicchiere pieno della stessa bevanda e facendo tintinnare i bicchieri.
Ora lei si trovava seduta su uno scoglio che con la bassa marea era affiorato dall'acqua . Prima di presentarsi all'appuntamento aveva buttato per aria l'intero armadio non trovando nulla di adeguato (contrariamente al solito dove usava infilarsi la prima cosa che trovava) infine aveva optato per un leggero abito rosso che dava ancor più risalto alla sua pelle abbronzata. I lunghi capelli, anch'essi scuri, li aveva lasciati stranamente sciolti così che ora non poteva evitare che il vento glieli facesse svolazzare continuamente davanti e dentro gli occhi.
Che fastidio! Maledisse quella poco saggia decisione ma ormai era troppo tardi visto che di tanti fermagli che aveva nessuno era a portata di mano.
A piedi nudi, nell'acqua, si lasciava massaggiare dalle piccole onde che dolcemente andavano e venivano... " dove diavolo aveva lasciato le ciabattine?" Sollevò lo sguardo, con fare impaziente, verso l'unico punto comodo d'accesso alla piccola insenatura e, pur sapendo che come il solito era arrivata con qualche minuto di anticipo, non potè evitare di pensare che sarebbe potuta restare lì, come un fossile arenato, ad aspettare un uomo che non sarebbe mai arrivato."Perfetto! Sai che risate domani quando Miriam mi chiederà come è andata! "
Pochi attimi e vide una sagoma avvicinarsi. Maglietta e calzoncini candidi. Piedi scalzi.
La prima cosa che di lui distinse, nell'oscurità, fu quel suo splendido sorriso perchè la luna, invidiosa come solo le donne sanno essere, lo illuminò dall'alto come a volerlo fare suo.
Strano... fino a quel momento Elisa non si era accorta che da lontano provenivano note musicali. Distinse una chitarra... eccerto!! Era praticamente lo strumento per eccellenza che si suonava da quelle parti. Non è che per un attimo aveva creduto che quella meravigliosa creatura che ora era ferma davanti a lei fosse corredata di carillon?
Stava scivolando nell'ironia. Doveva tirare un respiro profondo e rientrare in sè. Troppo tardi per adottare idioti meccanismi di difesa." E poi... chi accidenti vuole difendersi? "
- Alejandro - Lo disse sussurrando il suo nome, quasi temesse di disturbare quel silenzio .
- Elisa - Fu un soffio...
Solo ora le sovvenne che non si erano mai presentati prima di quel momento. Neppure quando si erano dati appuntamento.
Veloce come una lepre le passò dalla mente il pensiero di correre sulla spiaggia o gettarsi tra i flutti del mare. Voleva forse fuggire?
Non ebbe tempo di rispondersi. Ogni dubbio svanì appena lui le prese dolcemente il volto tra le mani liberandola da una ciocca ribelle che le cadeva dalla fronte. Lì, dove prima i capelli la tormentavano lui pose le labbra e il cielo esplose.
- Gioca con me, vuoi? -
Elisa non si rese neppure conto di quanto aveva appena detto però le parve di udire una risata cristallina provenire dal mare.
Mentre si lasciava posare sulla sabbia fresca e poi scivolare sotto la pelle calda di lui, fu certa di udire un si.