23/07/2008
Non era una di quelle notti tranquille e sentii il suo sguardo che guardava su ciò che stavo disegnando e che ora stavo strappando.
“ Non puoi farlo senza avvisarmi” gli dissi.
Dovevo imporgli il rispetto a costo di dover distruggere ciò che mi spiava.
Mi rispose: “Certo e non distruggere niente come al tuo solito”.
Non dovevo pensare, poteva leggermi nel pensiero, ma sapevo di essere riuscito a limitarlo o perlomeno a controllare qualche sua azione.
Adesso gli dava fastidio che distruggessi o lo faceva per spingermi a farlo? Dovevo chiedergli qualcosa che riguardasse lo scopo della sua presenza da me, ma mi interruppe:
“In questa data non puoi chiedere niente sceglierò io cosa dirti se avrò voglia e permesso di dirti”
Così scrisse nei miei pensieri e stette in silenzio.
Forse aveva letto nei miei pensieri, pensai.
Invece no, riscrisse nei miei pensieri ed era come se lo leggessi anche io, ma era chiaro che potevo leggere solo ciò che voleva farmi leggere.
Ora era là seduto in poltrona davanti a me e mi fissava e un'opprimente sensazione di profondo silenzio mi circondò e non sentivo e vedevo altro che l'oscurità e le stelle di questa notte.
Mi sembrava di vederlo o di intravederlo come un fantasma in una nebbia notturna, ma era l'antico incubo di un bambino inseguito da un mantello oscuro che nascondeva un mostro dalla pelle nera e lucida e dallo sguardo di fuoco. Era solo un antico ricordo.
Ma interruppe quel ricordo con i suoi pensieri:
“Vedo anch'io le stesse tue stelle, ma il mio sguardo oltre va ed arriva in tali lontananze ove voi perdereste il vostro senno. Eppur non sono nella perfetta conoscenza di ciò che mi è dato vedere e di ciò che non mi è dato vedere. Si perde in tale oscurità la via vista e annega in tale profondità la mia conoscenza che di misteri s'affolla la mia fantasia e son tanti e tanti .
Non ho la forza d'immaginar la vastità dei misteri ch'affollano il cielo, ma non è da meno la tua razza che di misteri e arcani ha incatenato la propria ragione.
Non avete avuto la forza di guardare i misteri dell'esistente che ne avete creati di vostri piccoli e meschini.
Grandi marchingegni d'innumerevoli ingranaggi pur di giustificare un mistero e ricoprirlo di altro mistero per non permettere di veder svelato il vostro inganno, fin'al punto da ingannare voi stessi e di restar schiavi delle vostre creazioni ove dibatter e divincolar vi veggo.
Ma come il viandante finito nelle sabbie mobili affogate miseramente.
Il vero mistero non è complicato come voi avete stabilito nel crearne di vostri, ma è semplicemente profondo perchè dal profondo viene.
Quante cose sono chiuse ai miei occhi e mai ne avrò coscienza.
Quante volte ho allungato il mio sguardo nella profondità dell'universo senza scorgerne altro che oscurità senza fine.
Ma in realtà cercavo l'inizio di ciò che son e ch'ormai m'è nascosto per sempre e reso mistero e tenebra d'odio e morte.
Eppur, dop'egli, son io e nessun altro la più potente creatura che di tal realtà prende coscienza fino al punto da poter dire che son io anche d'egli il più potente.
Il massimo mistero che a nessuno e nimmanco a me è dato sapere è nato prima dell'inizio e sarà alla fine della fine quando il rosso serpente avrà perso la sua ultima piuma d'oro”.
Tutto fu silenzio sotto un oscuro cielo di piccole stelle
......... continua