Antonietta non era una ragazza di una bellezza sconvolgente, ma possedeva delle qualità che la rendevano straordinariamente attraente.
Era intelligente, sincera, fedele e, cosa da non sottovalutare in quei tempi, si fidava ciecamente di Lucio, l’ uomo che si apprestava a sposare ad agosto.
Lo aveva incontrato per caso, grazie a Nicolò, un suo ex- compagno di classe che glielo presentò in un supermercato del centro ed era scattata tra di loro la scintilla del classico coup- de- foudre.
Si erano innamorati l’ uno dell’ altra, così come si amano gli adolescenti al liceo.
Antonietta era un po’ titubante all’ inizio della loro love- story, perché era rimasta scottata da una storia finita male, ma gli occhi di Lucio, straordinariamente belli, l’ avevano convinta a ricominciare.
Lucio era il classico cultore dell’ avvenenza corporea un po’ snob, probabilmente dopato. Gestiva una palestra e passava la maggior parte del tempo che disponeva per allenarsi, per farsi bello, perché “ la bellezza è il tempio del desiderio”.
Antonietta faceva l’ insegnante in una scuola primaria, con l’ abnegazione di una suora di clausura: il suo lavoro di educatrice era così importante nella sua vita che, a volte, lo anteponeva a tutto.
Era la classica docente integerrima, rispettata dagli alunni, dai colleghi e dal dirigente scolastico.
La coppia si stava preparando alla cerimonia nuziale quando un fatto increscioso, scoperto casualmente, scombussolò la loro storia d’ amore.
Era un sabato particolarmente uggioso e Antonietta, dopo aver corretto i compiti dei suoi alunni di quinta, decise di andare a fare il pieno di benzina alla sua FIAT Cinquecento.
Lucio rimase a casa con Nicolò, che frequentava abitualmente il loro appartamento dove convivevano da circa tre anni, per guardare insieme, l’ agognato incontro di calcio della nazionale italiana.
A metà strada, forse spinta da chissà quale presagio, Antonietta si rese conto d’ aver dimenticato il suo borsellino a casa e decise di tornare indietro.
Parcheggiò la sua macchina davanti al garage, salì per le scale, aprì silenziosamente la porta blindata con le sue chiavi, senza suonare il campanello per non disturbare i due uomini che stavano guardando il match ed entrò.
La scena che si presentò davanti ai suoi occhi la sconvolse a tal punto che non riuscì a proferire parola.
Lucio e Nicolò stavano facendo l’ amore sul divano, lo stesso sul quale loro passavano le serate a guardare film d’ amore strappalacrime.
La televisione non era sintonizzata sul canale che trasmetteva la partita ma riproduceva le scene gay di una cassetta hard.
Dopo la prima fase di stupore, l’ incredula Antonietta trovò la forza fisica di buttarli fuori dal suo appartamento letteralmente a calci sul sedere.
Lucio cercò ripetutamente di contattarla, ma da quel maledetto pomeriggio di aprile, Antonietta decise di vivere da sola, almeno fino a quando non si sarebbe "disintossicata" da quel rapporto che l'aveva profondamente ferita. Ci sarebbero stati i suoi quattro splendidi gatti, un tempo randagi ed ora dolcissimi, a farle compagnia.