Quarta Notte
La prima sera in terrazza, sui tetti a riguardar quelle stelle che ora parevano così poche. Da quelle notti passate dietro casa a guardar il profilo dei monti e ad immaginar un immenso universo ove si perdeva ogni antica fantasia, ora a guardar un cielo che par così piccolo e con poche stelle.
Di nuovo quel silenzio a indicar la presenza di colui che non dice ancor chi sia.
“Non guardare il Ciel. È identico ogni sera e ogni notte. M'attira, invece, il passeggiar di morti per queste vie”.
Per strada vedevo passar solo genti che tornavano da un'insopportabile festa di paese e gli rivolsi la domanda più ovvia al suo parlare: “Morti? Perchè li chiami morti? “
Guardava ancora di giù e si fece attendere per la risposta: “Perchè vedo le anime loro divorate da spiriti e neanche in questo buio dan luce. Son anime buie, al buio camminano e al buio vivono e Io vivo per il buio e l'oscurità”.
“Se ti piace il buio, vai a passeggiar con loro” - fù il primo pensiero che mi venne in mente, ma non mi diede neanche il tempo di finirlo che mi rispose:
“Non provocare! Cosa puoi tu saperne dell'oscurità o della luce! Se io preferisco le tenebre è solo per non ricordar dell'accecante luce che ha visto la mia nascita. Io non cammino con la tua razza perchè son gli uomini che ormai camminano con me e mi anticipano sulla strada che ho lor preparato dai tempi della mia esistenza. Ho lasciato alle mie spalle la luce per donarvi questa via d'oscurità e non intendo voltarmi indietro. Siete voi l'unica luce che intendo guardare finchè non vi avrò spento”.
Avevo capito e qualcosa mi spinse a dirglielo: “non pensavo che i tuoi seguaci mi avessero evocato proprio un demone..... che onore!”
Anche stavolta non mi diede il tempo di finire: “Demone? Ancor demone mi chiami e non hai capito che sono uno Spirito. I demoni non esistono, son frutto della vostra fantasia, un vostro termine per indicarci e per chiamarci e avete dimenticato che in realtà siam Spiriti. Spiriti che al vostro chiamar s'avviano dove volete. A me han mandato quà per risponderti. Ma ricorda, mia è la scelta della risposta e a te la scelta è di capire. E, una cosa ancora non hai capito... Io leggo i tuoi pensieri prima ancora che tu li conosca”.
Tornò di nuovo un silenzio, stavolta, più oscuro e fondo.
Dovevo trovare il modo di non fargli leggere i miei pensieri.
Quinta notte
Rieccolo. Viene solo quando vuole lui ed ha detto che lo hanno mandato per rispondermi. E mi legge nel pensiero e allora è inutile fargli domande dirette.... che legga pure.
“Io vengo solo in date particolari e quando so che posso risponderti. Se vuoi sapere quali domande farmi assomma i numeri della data”.
Contai mentalemnte e la somma era 18. “Bravo. Il 18 mi assisterà. E un numero pari e indica la divisibilità. Inoltre è scrivibile come 3*6 e non devo aggiungerti altro”.
Sembrava semplice, ma pur diffidando gli chiesi della Creazione.
“Fai bene a diffidar di me, ma posso risponderti secondo i miei pesi e le mie misure. Prima dell'inizio non v'è stato un inizio e quindi non v'è. Nel non v'è v'è stato un è dal quale è stato l'inizio e l'è è diventato colui che favoleggiate di cercare. V'è l'inizio segnato dal tempo e un'orologio v'è stato dato che da Leone spadroneggia nello spazio e in 6 rintocchi ha dato inizio all'esistenza. Il settimo rintocco sarà la fine della Creazione. Cercati un posto sicuro e vedrai”.
M'ero sbagliato. Non è semplice. Ma se parla come la Sfinge ci sarà ben poco da capire.
“Solo in questa data potevo dare questa risposta e tu potevi fare questa domanda. Ritieniti già fortunato”
E scomparve di nuovo
......... continua