Il leone dichiarò battaglia, pensò: quante truppe dovrò mettere in campo contro tante canaglie?
"Il bue ha il passo lento, la capra è priva di unghie, l’ aquila è più veloce del vento, il cavallo ha un grande coraggio. Il corvo ha la voce stridula, l’ avvoltoio ha il gozzo pesante, l’ astore e il falco vanno a cercare galline". In un prato vide un asino che con la coda percuoteva la groppa, chinava la testa con civile rispetto, gli disse:
Scatenerò una tale guerra, sarà famosa nei libri di storia. Niente maiali né cani, vincerò col solo tuo aiuto.
L’ asino alzò il muso nel cielo, la voce risuonò in ogni parte. Il leone in posizione di comando , l’ asino si sdraiò in attesa, non si muoveva cresta d’ uccello che dimenticò persino di volare.
L’ asino si alzò con un colpo di schiena, corse saltando le pietre, stordì il capriolo e il cinghiale, il raglio risuonò nel cielo, sembrava l’ inferno. Fuggirono tremando le bestie, cadendo a cento a cento ai piedi del leone, muorì il cinghiale e il cervo, ai caprioli , la volpe s’ aprì uno squarcio, la lepre muorì di spavento...
L’ asino, non stette più in se dalla gioia, il leone gli comandò: abbassa la voce! L’ asino gli chiese: cosa ne pensi della mia voce? Rispose: se non ti avessi conosciuto, sarei fuggito anch’ io!
L’ asino insolente, all’ improvviso gli si lanciò contro, il leone gli mostrò le unghie e i denti, dicendo: con me non si scherza!