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Marco era un ragazzo molto carino ed educato, passava tutti i giorni al bar dove io lavoravo, era molto taciturno, aveva il solito sorriso stampato sulle labbra ma i suoi occhi erano sempre tristi, di questo mi ero resa conto. Di solito ordinava un caffè, lo beveva seduto al bancone, lo vedevo assorto nei suoi pensieri di sicuro cupi, ma non ci facevo caso più di tanto. A volte veniva con Giulia, ragazza molto bella, la conoscevo da molto tempo prima, era una cliente assidua, frequentava il bar con le amiche. Avevo saputo si erano messi insieme, qualche volta li vedevo litigare, a volte lei si alzava e imbronciata andava via lasciandolo solo: - "sono cose da ragazzi pensavo". Non parlava mai con me, ordinava solo il suo caffè e poi andava via, soltanto quando veniva con lei si intratteneva un po’ di tempo in più al bar, se ne stavano seduti al tavolino a parlare per ore e bere qualcosa. Un giorno che venne solo invece dopo aver ordinato il solito caffè iniziò a parlare con me, mi disse si era licenziato da lavoro e che di lì a poco sarebbe partito, voleva cambiare aria, conoscere luoghi nuovi, mi disse che in paese non si trovava bene, aveva venduto la sua macchina e coi soldi ricavati sarebbe partito a Londra in cerca di un nuovo lavoro. Io un po’ rimasi sorpresa, si confidava con me come se fossimo amici da sempre, lui che era sempre stato poco loquace. Pensai avesse voglia di sfogarsi, non mi resi conto del suo malessere interiore e della sua richiesta di aiuto. Poi alcuni clienti mi dissero che era partito, mi ero quasi dimenticata di quel ragazzo così taciturno e triste, dopo pochi giorni però seppi che era rientrato in paese, io non lo vidi. Dissero che una sera dopo essere stato in giro con degli amici prese la sua macchina e a folle velocità si era "tirato" ad una roccia. Rimasi molto dispiaciuta perché non mi ero accorta del suo malessere, della sua richiesta di aiuto, forse avrei dovuto ascoltarlo bene quel giorno, cercare di capire. Mi viene da pensare a quante maschere dobbiamo indossare per nascondere quello che tormenta la nostra anima, quanti sorrisi stampati sulle labbra, quante lacrime nascoste. Questo episodio mi colpì molto, togliersi la vita a 20 anni e penso a mio figlio, a quanto ha lottato per vivere, quante ingiustizie. |
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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a volte,la vita,è,amara,anche,per i,giovani,ci,vuo (emiliapoesie39)
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