Giunse all’ improvviso la morte di mio padre, un mattino di fine Aprile, mi chiamò mia sorella per darmi la triste notizia, Un po’ rimasi sorpresa, di certo quel giorno non me lo aspettavo, andai subito all’ ospedale dove mia sorella lo aveva portato appena si era sentito male, ma vi giunse già morto, infarto dissero, mio padre soffriva di cuore e quel giorno senza preavviso decise di fare il suo ultimo viaggio.
Io lo guardavo, disteso in quella bara all’ obitorio, era sereno, gli occhi chiusi come se dormisse.
Osservavo mia madre seduta vicino con la schiena curva, dignitosa, piangeva in silenzio, mia sorella e i miei fratelli piangevano anche loro, i parenti e tutti quelli che passavano a salutarlo avevano gli occhi lucidi, mio padre era un buon uomo ben voluto da tutti, ma io?
Io neanche una lacrima, me ne stavo quasi distante ad osservare in silenzio mio padre morto, soffrivo, non per la sua morte ma perché non sentivo dolore, niente occhi umidi, il mio cuore batteva regolare come se quella morte non mi toccasse da vicino e io mi sentivo in colpa per tutta quella indifferenza, eppure io amavo mio padre, lo adoravo, era stato per me un punto saldo, un faro di riferimento, la sua vita dedita alla famiglia e io ne andavo fiera e piena d’ orgoglio.
Ma che ci potevo fare? La morte di mio figlio mi aveva prosciugata prima
E qualsiasi altro dolore mi scivolava addosso come acqua.
Imbidrados sunt sos ojos
Siccos
Comente linna de fogu
Tragada sa limba
Fritta comente sa morte
In sas venas non bit curret
Pius sambene
(Traduzione)
Vitrei sono gli occhi
secchi
Come legna da ardere
Inghiottita la lingua
Fredda come la morte
Nelle vene non scorre più sangue