Ti dissi già, di non chiamarmi più così
ma tu inutilmente, continui…
credi sia divertente far immaginare alla gente
ch’ io sia davvero brutta!
Proprio non capisci, dove sta l’ errore
son tenera vecchietta che dell’ amor ne fece vanto.
Ogni anno asciugo il pianto d’ ogni fanciullo testé abbandonato
cercando di portar un po’ di serenità nei suoi occhi
e voglia di vivere ancora, nonostante sia assai distante quella dimora
in cui potrà sollevarsi l’ anima.
Eppur tu continui, befana, befana, befana…
come in una stupida cantilena
cercando di coinvolgere più persone nel tuo assurdo canto.
Mi deridi e ti soffermi a denigrare le mie forme, il mio viso…
sai, per quei bimbi, è l’ unico che conoscono e aspettano
è così da ogni anno, da quando il mondo esiste.
Non pensare perciò d’ esser grande o crederti divertente
c’è in questa vita chi non ha niente
e non si sofferma a giudicare chi gli tende una mano…
Io vengo da molto lontano, apposta per loro
e dell’ amor mi faccio carico mentre del perdono chiedo
scambio, a chi nel cuore ha da dare di sé.
Non m’ illudo, c’è molto da fare, tu ne sei un esempio…
Ti aiuterò se vorrai ad aprir infine il cuor tuo all’ amore
e vedrai, sarà immensa la ricompensa al tuo donare
e se con passione e orgoglio fai…
al mio arrivo, non troverai solo carbone!