Fantasia, chiamavo quel pezzo di nuvola che leggera, si posava sul cielo della mia anima. Era quel nome, che accendeva l'interruttore della luce dentro alla dimora. Casa, costruita in penombra, tra ombreggianti querce, e rosai fioriti che partorivano testoline di rose scarlatte. Pompava sangue rosso nel mio cuore, come ora in questo preciso momento, brulicavano i sogni, planavano, come gabbiani in picchiata sulle onde del mare in cerca di cibo. Era tutto uno scivolare tra cascate di acqua gelide e rugiada di pensieri, che nobili, esalavano al cielo. Fantasia era piccola a quel tempo, un' embrione in evoluzione. Ero piccolo anch'io nella scala del tempo.
Aveva capelli ramati e le unghie colorate del rosa colore. Le mani minute, la fronte alta come l'elmo di un guerriero, il viso ovale e la spada tagliente.
Le labbra erano morbide come le nuvole nel cielo, leggere, socchiudevano le due porte dopo aver parlato, nascondeva così, la lingua. Colava il miele dalla sua bocca, ed io velocemente lo raccoglievo col cesto della mia anima per cibarmi di tale meraviglia...
Bussava spesso alla porta... Vestita di nuovo, all'uscio di casa...
Nido, costruito con petali di margherite con un camino fiammante costruito con gusci di noci. Quando aprivo la porta, Lei, entrava di corsa, mi abbracciava, si sedeva sulla sedia fatta con fili di fiori, sedia, impagliata con l'erba selvaticata e fiori di pazienza. Mi raccontava di gnomi e di fate, di cavalieri e di eroi, che coraggiosi, cavalcavano cavalli alati. Alcuni di essi, si spingevano anche in groppa a unicorni di colore bianco dalle ali celesti, questi, spaccavano il cielo e il vento dell'est. Era bella Fantasia, con le sue gote rosse e le labbra pallide! La fronte alta e i capelli neri. Ogni fune dei suoi capelli era di colore ramato mesciate di oro. Ne è passato di tempo da allora, molti fiumi sono sfociati nell'oceano che è mare; Ancora di tanto in tanto,il mare me la restituisce.
Fantasia, appare nella mia nuova casa cambiata, casa, costruita questa volta, tra il mare e il cielo, ricoperta dal lenzuolo del cielo, luccicante di stelle la notte, splendente del primo sole al sorgere dell'alba. Sospesa,in dubbio tra la morte del sole e la nascita della luna e viceversa.
Tra stelle che brillano, e corpi celesti che infiammati cadono dal cielo nel nulla che non appartiene a nessuno. Ancora, mi parla di storie d'amore, di cavalieri e di dame, di draghi e maghi, di elfi e regine, di lucciole che brillano nei prati oscurati della notte, di guerre sanguinarie tra il bene e il male, con la vittoria finale che lascio immaginare a voi lettori.
E' invecchiata di poco nel tempo che passa, quasi nulla, la fronte ha qualche piccola ruga che a stento noto.Sensuale ancora, passionale... Con le braccia ancora mi prende portandomi via da me... In alto fino a Venere nel cielo, in basso a tratti tra serpenti marini e onde rumoreggianti.
Conserva ancora i suoi lunghi capelli ramati, e gli arbusti dorati, gli abiti colorati e il suo bianco sorriso. Le labbra, ancora sono morbide come la panna,di colore rosa la sua pelle, le gote rosse come il colore della prima rosa nascente.
Ancora, mi invita a ballare, a volare lassù mano nella mano, tra il confine del sogno e i boschi incantati. Ancora, bussa alla porta del mio tempo per farmi ascoltare la dolce melodia del nuovo. Melodia, che è sola sua.
Canta e balla...
Con il ritmo del mio cuore che ancora pulsa forte il sangue della vita, tra jazz musicale e fantasia! |
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