Il giorno prima di Natale, nella vecchia casa dei nonni ,la famiglia di Emilia si era ormai stabilita serenamente fra quelle spesse mura cariche di passato.
Da tempo, era rinchiuso in soffitta e la polvere stratificata ricopriva tutta la sua lucentezza … fino a quel momento aveva vissuto d'immagini raccolte nel tempo, quando improvvisamente sentì dei passi avvicinarsi. Lentamente la maniglia si mosse, il cigolio della porta chiusa da anni, procurò un brivido su quel suo vetro appannato dalla polvere.
Un fruscio di piccoli passi riempì il solaio, illuminato solo dalla luce che filtrava da un piccolo abbaino.
In quei pochi riflessi, due piccoli piedini inciamparono su delle vecchie scatole, una nuvola di polvere s'impadronì dell'aria.
-Dio mio, mi sono sporcata tutta...
Emilia si aggrappò al lenzuolo che lo ricopriva e nel tirarsi su, questo cadde, riportando alla luce il vecchio specchio.
Tra la polvere, si fece spazio il riflesso di una bambina dai capelli lunghi e biondi, cornice perfetta per un visino dolce, delicato.
Perplessa, ancora stordita dalla caduta, Emilia guardò dritta verso il riverbero e disse: - Che bello specchio, ma cosa ci fai tu in tutta questa polvere?
Osservo...
Rispose come un eco una voce profonda!!
Si potrebbe pensare che Emilia a quella risposta corresse via terrorizzata, invece lei che di sogni viveva, trovò del tutto naturale che uno specchio parlasse.
- E cosa mai osservi, rispose la bambina con le sopracciglia sottili corrucciate.
- La vita...disse, il tempo che scorre e tutto ciò che lo arricchisce.
Come può il tempo essere arricchito pensò la bambina, quel pensiero giunse allo specchio e, dato che era magico, leggeva la mente di chi si rifletteva in lui.
Tutto ciò che viviamo, che facciamo fin dalla nascita, è un arricchimento, la maggior parte della gente pensa che il tempo fugga, ma il tempo non fugge e non passa, rispose lui... e proseguì dicendo: - Vedi tesoro, quando nasciamo, le cure dei genitori, le carezze della mamma, le favole che ci fanno addormentare, le avversità e anche i dolori, sono il nostro tempo futuro, poiché niente va perduto, ogni emozione, ogni sensazione o esperienza sono il nostro domani, lo ritroviamo da adulti, in ciò che saremo, o siamo diventati, in quel nostro percepire la vita, nelle nostre azioni.
Emilia perplessa ascoltava, intrappolata dal fascino che quella voce profonda e chiara come un cristallo emanava.
Noi siamo il passato, esclamò la bambina... “ E' così specchio “?
Si è così rispose questo, sicuro di se.
Siamo il passato e il futuro, quindi vedi, tu sei una scatola preziosa di ricordi, li custodisci tutti all'interno e ogni volta che aprirai il coperchio del pensiero, tu li trasformerai in presente ….
Emilia che era una bambina sveglia e intelligente, capì che aveva ragione e pensò che quello specchio era la cosa più bella che avesse potuto trovare.
Dopo un po', scesa al piano di sotto, pregò il padre di trasportare quell'oggetto luminoso nella sua cameretta, dicendogli che quello sarebbe stato il regalo di Natale, non desiderava altro che riflettere la sua immagine in quella lastra invecchiata dal tempo.
Il riverbero di qualcosa di meraviglioso trovò posto per sempre accanto a lei, non udì mai più quella voce profonda, mentre la memoria di quello che era avvenuto, visse per sempre in lei, rinnovandosi ogni vigilia di Natale.