Con mio marito partiamo da Roma il 15 agosto di mattina presto. Prima di arrivare in Carinzia decidiamo di passare a Verona e visitare la città, per sentito dire molto bella e romantica. Le nostre aspettative non vengono deluse. Giriamo per il centro storico il tempo necessario per ammirare le parti più caratteristiche, compresa la rinomata casa di Giulietta con il famoso balcone. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Carnia, un paesino vicino il confine dove ci fermiamo per la notte. La mattina seguente partiamo per la Carinzia, ma prima di passare il confine ci fermiamo in un’ area di servizio per acquistare la vignetta, un adesivo da applicare sul parabrezza che consente di viaggiare sulle autostrade austriache. Per una settimana abbiamo pagato 8 euro, molto conveniente essendo abituati al costo esagerato delle autostrade italiane. Se la vignetta è a buon mercato, non lo è affatto la cassetta del pronto soccorso, anche questa obbligatoria in Austria al costo di 25 euro con dentro solo garze e cerotti. La prima tappa la facciamo a Faaker See, un lago meraviglioso vicino Villach di un colore turchese da farci rimanere a bocca aperta. Ci fermiamo in uno dei tanti attrezzatissimi stabilimenti pagando pochi euro per l’ entrata. Rimaniamo affascinati dalla cura del posto e dagli accurati servizi che offrono. Prato inglese e giochi per bambini, lettini e piattaforme in legno dove poter prendere il sole. Restiamo fino al pomeriggio rinfrescandoci in quelle acque limpide e prendendo il sole che scalda ma non brucia. Proseguiamo per Ferlach dove intendiamo soggiornare per la notte. Prendiamo possesso della stanza, ci facciamo una doccia e subito usciamo, visita a Klagenfurt, capoluogo della Carinzia, una cittadina molto elegante e pittoresca. Passeggiamo per le vie del centro storico, purtroppo non ci sono negozi aperti, alle 18 in Austria chiudono, peccato. La prima difficoltà che incontriamo è sulla scelta del mangiare e non tanto per la lingua, perché la maggior parte dei ristoranti ha anche il menù scritto in italiano, ma quanto per il tipo di piatti, così diversi dalla nostra abituale alimentazione. Dopo vari giri e letture di menù ci troviamo inaspettatamente davanti ad un McDonald’ s, decidiamo di entrare e mangiare dei panini. Continuando la passeggiata nelle stradine del centro una gelateria italiana mi invoglia ad entrare per un gelato, squisito ed enorme. Ritorniamo all’ hotel stanchi ma soddisfatti.
La mattina seguente la sveglia suona presto, visita a Worthersee, il lago più grande della Carinzia. Una sosta a Maria Worth, piccola penisola adagiata sul lago con una chiesa caratteristica e giardini da incanto. Rimaniamo sorpresi che tutto intorno al cortile della chiesa ci siano tante tombe, sicuramente è un cimitero. Proseguiamo il giro del lago ammirando i magnifici paesaggi e ci dirigiamo verso il castello di Hochosterwitz, un maniero posizionato sopra un promontorio. E’ questo uno dei castelli più importanti della Carinzia, ma troviamo però che sia troppo eccessivo il prezzo d’ entrata, ben 18 euro a persona, compresa la telecabina che porta fino su. Quest’ ultima si paga sia per l’ andata che per il ritorno anche se si decide di scendere a piedi. Il castello è ben conservato, ma ci aspettavamo molto di più visto il prezzo, poche le stanze aperte, solo quelle adibite a museo. In compenso si può godere della bella vista di tutta la vallata dall’ alto delle mura. Decidiamo di scendere a piedi per vedere le 14 porte distribuite sulla via che porta al castello. Terminata la visita ci dirigiamo verso Feld am see, una cittadina montana sulle sponde del lago Brennsee. Percorriamo la Millstatter Strasse per arrivare alla località e ci accorgiamo che il paesaggio man mano cambia completamente, molto più boschivo e si cominciano a vedere le montagne in lontananza. La cittadina è molto accogliente e posizionata direttamente sul lago. Il posto ci piace, decidiamo di fermarci per due giorni nello stesso hotel per avere la possibilità di visitare i dintorni e godere di quel piccolo, ma affascinante lago di montagna e dove intorno si sviluppano pascoli, boschi e vallate selvagge. Sulle rive del lago ci sono vari alberghi con spiagge attrezzate. C’è anche una splendida spiaggetta libera con bagni e spogliatoi, magnifico ci fermiamo e ci godiamo il pomeriggio. Il proprietario dell’ hotel ci consiglia di andare a cena in un ristorante indicandoci la strada su di una piantina. Percorriamo a piedi una stradina sterrata nel bosco dove un torrente che scende dalla montagna ci allieta del suono scrosciante del suo andare. Sembra di essere in una favola. Il ristorante è molto carino in mezzo al verde, il mangiare non è male, anche se dobbiamo accontentarci del loro tipo di alimentazione, ed inoltre il prezzo è onesto. Il giorno dopo andiamo a visitare il Nationalpark Nockberge, non è distante da dove siamo. La strada del parco è lunga circa 35 km dove ci sono diversi punti informativi, speciali aree gioco per bambini e attrazioni a non finire. Anche qui però si fanno pagare e anche bene, per entrare c’è una quota a persona di 12 euro. Naturale chiederci, ma in Italia quanto dovremmo farci pagare per tutte le meraviglie che abbiamo?
Usciti dal parco proseguiamo lungo la strada che ci porta a Gumond, interessante cittadina turistica. Andiamo avanti fino a raggiungere il lago di Milstatter See, un altro magnifico lago molto turistico.
Ritorniamo in albergo, il tempo di farci una doccia e subito scendiamo per la cena e ritorniamo allo stesso ristorante nel bosco, ormai siamo di casa, ci siamo ambientati e la cameriera è molto gentile e capisce la nostra lingua.
La mattina seguente è la volta di Villach, vogliamo visitarla bene perché abbiamo sentito ottimi giudizi su questa cittadina ed erano proprio azzeccati, è una meraviglia. La strada principale è molto larga, ci sono tanti negozi e una bellissima chiesa, tutto molto affascinante. Entriamo in una pasticceria per assaggiare finalmente un cornetto con la crema, abbiamo constatato che non sono contemplati nella colazione degli alberghi e da veri italiani non ne possiamo fare a meno, ne sentivamo il bisogno. Nulla da dire, molto buono, tranne il prezzo, costa tre volte tanto quello italiano. Continuiamo la visita, la giornata è stupenda, il sole ci ha accompagnato sempre fino ad ora e si spera che continui così.
Nel pomeriggio ci spostiamo ad Afriz am See, un altro magnifico lago, dove troviamo un hotel molto carino. Decidiamo di fermarci per altri due giorni, goderci quel posto e continuare a visitare i dintorni. Il lago di Afriz am See è di pochi chilometri staccato da quello di Brennsee. Entriamo in uno stabilimento attrezzato e troviamo ogni confort, prato inglese e anche giochi, come ping pong, racchettoni ecc. Affittiamo un pattino e ci addentriamo quasi al centro del lago, il panorama è fantastico e la temperatura ideale per fare anche un bagno. Il posto è talmente bello che decidiamo di ritornarci anche il giorno dopo, ma purtroppo la sera stessa il tempo cambia e inizia a piovere, la temperatura precipita di 10 gradi. Appena svegli constatiamo che il tempo è ancora brutto, c’è rimasto solo quest’ ultimo giorno e poi la mattina seguente dobbiamo andare via, non possiamo sprecarlo. Così con ombrello e giubbetto ci mettiamo in macchina per arrivare ad Ossiacher see, un altro dei tanti laghi della zona. Il tempo non promette niente di buono, ma noi imperterriti continuiamo la nostra visita, quando ad un tratto ci imbattiamo in un cartello stradale indicante il castello di Landskron, con un’ immagine di aquila raffigurata. Mi ricordo che è quel castello dove c’è lo spettacolo con i rapaci, assolutamente da andare a visitare. Saliamo con la macchina sulla strada indicata, l’ entrata è di pochi euro, strano mi dico, così poco? Devo dire che da lassù si può godere di una vista mozzafiato, tutta la vallata e anche il lago, magnifico paesaggio. Lo spettacolo purtroppo non è in programma, visto il tempaccio così ci accontentiamo di visitare quello che è possibile. Nel frattempo è uscito un po’ di sole, sulla strada del ritorno decidiamo di andare nuovamente a Villach, un’ altra passeggiata nella magnifica cittadina è quello che ci vuole.