Caduta nel lavoro, a volte il senso del dovere fa dimenticare il tempo andato e guardato il cielo, la mano sempre rivolta al cielo, ricominciò un anno di freddi inverni. La luna con la sua sciarpa gialla aveva sorriso a quel bacio mandato nel vento.
Restò in attesa Paola, lei voleva arrivare al fondo dei pensieri già schiariti, ma nel suo cuore, sperava sempre.
Una sera, l’ orologio segnava le ore, Paola sentì un fremito correre lungo la schiena… il bagliore di un tuono risvegliò la sua fantasia e
parlando al cuore chiese semmai fosse agitato.
Alzatasi nella notte, sopraggiunse a quel silenzio i timori di un’ ansia di cui soffriva da tempo.
Doveva bere un goccio d’ acqua, stare seduta sul sofà e poi ritornare a letto. Quel buio che le si prospettava non regalava niente di niente, anzi, la rendeva nervosa e quasi terrorizzata.
Paola chiamò il suo gattino Monettino, ma dormiva beato dei sogni della notte e accese la televisione.
Si cullava delle immagini che non guardava, restava come ipnotizzata a fermare l’ ansia che ne prendeva tutto il tempo.
Si addormentò tra il vociare del vicino di casa e la tv che cercò di spegnerla, ma il cadere della palpebra vinse.
La mattina seguente il cielo si rischiarò di un alone di magia e prima di recarsi a lavoro, Paola lasciò cadere in pochi minuti il suo dormiveglia sotto una doccia di goccioline di sapone.
Un idromassaggio le ridiede la vita.
Inizia il nuovo giorno, la strada le offriva il silenzio dell’ alba e la chiassosità dell’ andirivieni generale.
I pensieri sono bottiglie che lasciano messaggi nei meandri della mente e Paola ne ebbe uno…
partire, andarsene da quel luogo che non le dava nulla e scoprire un luogo ove il silenzio non c’ era, o almeno c’ era nel dovuto bisogno.
Amava il mare, le onde che si tramutavano in tempesta e la calma di un abbraccio su scogli lavando i pensieri e riproducendone di nuovi.
Voleva una casa sulla spiaggia, ammirare e non solo scrutare il mare che da sempre irrompeva nel cuore della giovine.
Quella giornata, passò tra pensieri e desideri e ne riempì la speranza di un cambiamento.
Ma durò poco, tornando a casa il suo Monettino la guardava con occhi smarriti e dubbiosi come se sapesse che avrebbe di nuovo pianto di lì a poco. Infatti Paola, osservando la casa non ebbe il coraggio di entrare, sapeva del vuoto della stessa.
Mangiò un boccone a volo e si rintanò di nuovo nei suoi pensieri…