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Stellina

Fantasy

La notte profonda e nera, chiusa in una fitta cortina di nebbia.

Al parcheggio, lasciata la macchina qualcosa richiama la mia attenzione, un 'istinto inspiegabile mi obbliga ad alzare lo sguardo al cielo, in tutto quel candido buio un foro, perfettamente circolare, svelava una piccola luce brillantissima che sembrava illuminare solo me. Come invaso da strana bramosia dovevo assolutamente prendere quella luce, accarezzare quella stella.

Mi allungo sulle punte dei piedi con le braccia ben tese al cielo, ma niente ,per un soffio non riesco a raggiungere il piccolo punto luminoso, conquisto il tetto della mia auto, di nuovo mi protendo al cielo, ma ancora rimango distante, mi guardo attorno, un albero, ci salgo sino al tronco, mi allungo, ma niente, ancora niente, salgo ancora più su, sopra la chioma mi alzo, mi estendo, niente, ancora manca un pò! !

Disperato noto che sono arrivato al bordo del buco provo a toccarlo, è abbastanza compatto, oppone resistenza al mio contatto, mi ci infilo dentro e puntellando gambe e spalle riesco a salire ancora, mi sento dentro un tubo. dopo un pò la mia testa esce fuori da questo strano varco e la mia sorpresa mi fà quasi paura. Tutto intorno uno scintillare infinito, colori, luci, lucette più o meno brillanti sembrano danzare, la sensazione di essere capitato in mezzo ad una festa è contagiosa ed in effetti mi sento, ora, sereno e divertito, grato di esserci.

La luce non era l'unico elemento fondamentale di quel magico luogo, ma anche le note di una musica mai ascoltata prima che alleggeriva il mio animo, e copriva i miei occhi di lacrime per l' emozione.

Esco completamente dal foro, mi trovo in piedi e sotto di me un tappeto di nuvole tutto compatto che sorregge il mio peso, o forse sono diventato leggero, boh! !

Timidamente muovo qualche passo, poi, forse, colpito da allucinazione credo di vedere in tutta quella incredibile atmosfera un'arcobaleno, provo ad avvicinarmi e riesco a toccarlo; non sono ancora pazzo, penso, è caldo coinvolgente, persino profumato, la voglia di abbracciarlo è indomabile. Poi ci salgo a cavalcioni e piano piano spostando le mani e con piccoli saltelli riesco a salire ancora più in alto, adesso ho la sensazione di essere arrivato in fondo a questo strano viaggio, vedo quella luce proprio sopra la mia testa e sicuramente alzando il braccio potrò in fine averla, errore, ancora non ci arrivo, mi sollevo sulle gambe ed ora sono in piedi sull'arcobaleno in un precario equilibrio, una leggera vertigine mi coglie, commetto l'imprudenza di guardare sotto e quel che vedo mi turba, perchè dal varco da cui sono emerso riesco a riconoscere la sagoma della mia auto ed è lontanissima, un'ombra scura laggiù ...piccolissima! !

Meglio non badarci e continuo ad impegnarmi su quel che ho da fare qui, alzo le braccia, l'arcobaleno tiene ma ahime ancora le mie mani rimangono vuote, comincio a perdere la speranza, ora non sò più cosa fare, mentre ci penso, sento alle spalle un leggero tocco, che mi spaventa, e non di poco, ma è solo una piccola nuvola che nel suo passeggiare ha trovato me ad intralciare il suo cammino. La tocco mi ci siedo sopra e lei, non disturbata da ciò continua a muoversi, o cielo mi stò allontanando dall'arcobaleno, ora sono seduto quassù con le gambe a penzoloni sul niente, mi assale un leggero senso di paura. Mi guardo attorno e noto che altre nuvole passeggiano placide, allora con un balzo decido di saltare su alcune di esse cercando di guadagnare spazio per avvicinarmi sempre più all'obbiettivo, che prova di coraggio, mi congratulo con me .

Un leggero stato di stanchezza, tutta questa attività per uno che progettava di andare a nanna è davvero troppo... però ora eccola lì, sopra la mia testa ed ora, sono sicuro, è questione di pochi centimetri anche percè riesco a distinguere i contorni nitidi di quella che alla fine sò essere una stella.

L'ultimo sforzo, accenno ad un saltello, la sfioro, lei si muove oscilla un pò, ma niente di più.

Ora sono davvero stanco, ma ci riprovo e di nuovo fallisco ..."vuoi aiuto?", una voce leggera e dolce mi fà quella proposta. Non sò chi è, mi guardo attorno, non vedo nessuno, poi capisco, la vedo che mi sorride e che mi offre un suo raggio.

La luna, bella, luminosa, immensa, familiare, amica.

Mi attacco al raggio e lo risalgo come fosse una fune, ora, finalmente, ci sono, la stella è lì davanti a me e la tocco, si, riesco a toccarla, allungo la mano e lei si accuccia dentro ad essa, sembrava non aspettare altro, ed è così anche per me, sono felice.

Torno indietro, oramai stanchissimo mi addormento.

Ora lei vive con me, la mia buona stella, mi fà compagnia, brilla e mi illumina, gioca e ride con me.

Alcune volte mi pare di sentirla cantare, ed io l'ascolto e poi tutto si trasforma in musica ed io non penso che a lei.

Altre volte se sono triste lei balla per me e dalla finestra vedo la luna che mi sorride e mi fà l'occhiolino.


Massimo Curzi 24/07/2013 15:34 1075

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Il primo racconto pubblicato:
 
La torre e il trombone (24/05/2013)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Le "ferite" (30/07/2014)

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Le "ferite" (30/07/2014, 1898 letture)


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