Piacere. Sono Mr. Johnson. Per gli amici John. E' solito mio agire, fare o essere il buffone della
situazione.
Da questo monento in poi, John. E sono un marinaio. Per fortuna o sfortuna.
I marinai possono apparire simpatici o antipatici. Dipende. A volte. Io, personalmente,
mi considero un tipo eccentrico ma solo in alcune situazioni. Direte................ quali?! Mah................
non lo so. Mi conoscono senz'altro per la mia umiltà e comicità. Diciamo che mi piace raccontare
barzellette. Gli altri affermano che ho una certa maestria nel raccontarle!
Comunque faccio il marinaio dall'età di dodici anni e ne vado fiero.
Il giovane, baldanzosamente, camminava in spiaggia. Quel giorno, come del resto la maggior parte dei
giorni, il sole picchiava fortissimo e John, sfoggiava un bel cappello di paglia.
Accanto a lui tanti alberi di palme e cocco. Mentre davanti a lui un mare stupendo. Cristallino. Era di un
verde smeraldo. John non lo aveva mai visto di quel colore.
La fame avanzava. Perciò proseguì nel suo cammino.
Quando voleva cibarsi, doveva andare a caccia. John si distingueva anche per pescare. Era bravissimo.
Viso angelico il suo, occhi azzurri proprio come il mare, capelli biondi come la paglia. Tanta delicatezza
in quel volto fine. Corpo esilino. In sostanza la classica ragazza londinese.
Ma che ci faceva una del "nord" nel profondo "sud"? Boh................
La risposta l'avrebbe svelata più avanti. Certo è che nell'isola, si sentiva spaesata, ma si divertiva.
Mangiava cocco tutti i giorni. Poi, era anche un tipo estrosa, aveva trovato un modo per legarsi i capelli:
le bacche. Non era certo abituata al caldo del Sud America!
Quel giorno, si era posta come obiettivo di farsi una nuotata in mare, nonostante le enormi ed
interminabili onde. Niente la distoglieva da ciò. Troppo testarda. Una caratteristica che aveva in comune
con il fratello. Forse, Linsday, era semplicemente più determinata di John.
Ora che aveva finalmente ritrovato sua sorella, John apparentemente, diciamo che navigava in acque
sicure. Sfortunatamente per lui, il suo destino si prospettava piuttosto insidioso.
Ma cosa celava il ritorno di Linsday? Niente di buono.
John era troppo ingenuo, credeva alle parole della gente, e come si suol dire spesso lo mettevano nel
"sacco". Linsday era tornata senz'altro con uno scopo ben preciso. Troppo determinata e sicura di sè,
avrebbe ottenuto ciò che voleva.
I giorni trascorrevano, e sembra che i dissapori passati tra i due, fossero svaniti.
Si avvicinò anche il giorno di partenza di Linsday.
Era il 18 Aprile. Linsday lasciò definitivamente l'isola. E john per un lungo periodo, sentì nostalgia della
sorella.
Insolita la partenza improvvisa di Linsday che fece dubitare persino John.
John, un giorno, decise di controllare il suo tesoro. Esso era il fulcro di tutto.
Il tesoro non c'era più. Il nostro amico marinaio capì immediatamente. Si sentì deluso e ferito
amaramente dal comportamento di quella furfante di dua sorella.
Decise fosse inutile soggiornare ancora nell'isola. John non voleva arrendersi e decise di andare alla
ricerca del tesoro smarrito.
Così, il nostro caro amico, s'imbarcò. Non sapeva neanche lui dove stava dirigendosi.
Partì avventurandosi con la sua barca tra le acque di quel oceano troppo misterioso per essere
compreso.
Il tempo trascorreva ma del tesoro niente. John aveva quasi perso le speranze.
Alcuni giorni non passavano mai, come se il tempo si fosse fermato. Altri, fortunatamente, scorrevano
più velocemente.
Quel giorno, fu insolito. Come dire strano, ma travolgente. Forse la fortuna stava per bussare alle porte
di John. Giornata caldissima. L'uomo, decise di indossare la sua tuta da sub ed esplorare i fondali
marini.Non praticava sub da parecchio tempo.
Ad un certo punto, vide qualcosa di strano, una cassa dorata.
John fu sorpreso, ma allo stesso tempo gioioso nel aver realizzato che ciò aveva perduto, fu ritrovato
fortuitamente.
Linsday si dimostrò meno furba come voleva far credere.
Ma cosa ci faceva il tesoro nel fondale marino?