Il treno sfrecciava su ferrosi binari intonando una nenia che invogliava al sonno. Rilassata sul sedile dello scompartimento, Susanna viaggiava con la mente rivivendo tutta la sua vita nei ricordi passati. Ormai niente la tratteneva più in quel luogo che stava lasciando, anche se era la sua città non sentiva di appartenerle. Sua madre l’aveva lasciata per sempre ed era lei l’unico legame che poteva tenerla vincolata lì.
Voleva dare una svolta diversa alla sua esistenza, così venduto tutto quel che possedeva si apprestava a trasferirsi al nord, in una nuova città, per ricominciare da capo. Certo richiedeva un gran coraggio lasciarsi tutto alle spalle per un futuro incerto senza l’aiuto di nessuno, era una sfida che voleva assolutamente vincere da sola.
Così senza pensarci troppo aveva preso il treno che la stava portando lontano dai suoi ricordi e da tutto quello che desiderava dimenticare.
La storia d’amore con Massimo si era ormai esaurita e dentro se portava profonde ferite che ancora sanguinavano. Dopo anni di convivenza aveva preso la decisione di troncare quel martirio continuo che l’aveva consumata pian piano. L’uomo a cui aveva giurato eterno amore non aveva fatto altro che farla soffrire con la sua possessività e gelosia e lei per tanti anni non era riuscita a staccarsi da lui. Ma finalmente era giunta l’ora di prendere forza e dare un taglio al passato, lei che di fegato ne aveva tanto, aveva bisogno di stare sola per ricominciare a credere in se stessa. Era convinta che per poter cambiare le cose rischiare era l’unica soluzione, altrimenti tutto sarebbe rimasto uguale.
Il fischio del convoglio la fece trasalire, era arrivata al capolinea, ora non le rimaneva altro che voltare pagina e iniziare a vivere.
Prese le valigie e scese dal treno, era freddo e buio, doveva trovare una pensione per passare la notte, poi domani con la luce del giorno avrebbe iniziato la sua nuova avventura. Sentiva che sarebbe stata un’avventura meravigliosa da conquistare giorno per giorno con le proprie forze e in piena libertà.