“ Gino, ehi, Gino… “
Uhm, lasciatemi stare…
Piuttosto fatemi godere questa arietta fresca, mentre fuori ci sono trenta gradi. E poi vuoi mettere questo sottofondo musicale piacevole: ti fa passare prima il tempo da Viale Italia alla stazione.
Anche se non riconosco queste canzoni; tanti tamburi e tum- tum.
Una musica un po’ africana!
Però che strano. Ed ora che ci penso, tutta questa gente di colore in autobus e lingue sconosciute.
Quella bella ragazza poi mi sembra russa.
Ma cosa è successo in Italia? Siamo forse di nuovo in guerra?
Din, bip, don, deng…
E quest’ altra musichetta?
Ma guarda. Viene da quel, quel… portasigarette? No! Ci parla dentro! Uh cos’è?
Quante cose strane da raccontare ad Emma tornando a casa se, ahimè, fosse ancora accanto a me. Oh, vero non mi ci abituerò mai. La vecchiaia, la malattia…
“ Biglietto signore! “
“ Prego? “
“ Mi fa vedere il biglietto o l’ abbonamento? “
“ Oioi, ma se l’ ho pagato entrando in busse al Nedo, il bigliettaio, che come al solito non aveva il resto, tanto che dico sempre: Abbonatooo!”.
“ Non so cosa mi stia raccontando, guardi che il biglietto va acquistato prima di salire o dall’ autista, con costo maggiorato. Se non ce l’ ha, devo comminarle una sanzione! “
“ Oioi, e questa? Ma Nedo dov’è? Nedooooo!”
“ Gino, Gino svegliati.
Ginooooo!!! Siamo al capolinea.”
“ Come al solito ti sei addormentato. O cosa ti danno da bere al circolino? Siamo arrivati, sbrigati che voglio andare presto a casa, che si va dai Lenzi a veder Canzonissima. “
“ Nedo, oh Nedo, ma… stavo sognando! “
“ Si guarda, solo te sei capace di dormire sodo da Viale Italia a qui e fare pure i sogni. Tieni il resto del biglietto. Dai, si fa la strada insieme. E copriti meglio, che è proprio freddo.”
“ Uimena, se ci fosse ancora la povera Emma!”