Arrivata alla soglia dei 50 anni Lara era sempre una bella donna, si sentiva attraente e piena di vivacità, con la voglia di provare ancora tante emozioni da meravigliarsene ella stessa. Si era realizzata nel lavoro, dopo una lunga gavetta era riuscita ad ottenere il giusto merito per i suoi sacrifici e anche in famiglia aveva raggiunto una certa tranquillità avendo ormai i figli grandi.
Non immaginava come sarebbe cambiata la sua vita quando quella mattina Sandro si presento dandole la mano “piacere sono il nuovo collega”. Lo guardò con occhi espressivi come di solito faceva per accogliere qualcuno e farlo sentire a suo agio. “Piacere mio, quindi da oggi siamo colleghi di stanza, di qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiedi pure senza problemi”.
Lui era un bel ragazzo, alto, moro e due occhi neri che sembravano parlare e Lara pensava “finalmente una presenza piacevole” visto che non era abituata a colleghi giovani e belli.
Sandro aveva vinto un concorso e dopo averne fatti tantissimi finalmente questa volta ce l’aveva fatta, era riuscito ad assicurarsi un futuro, ora poteva far progetti a lungo termine.
Era molto spigliato, dimostrava più della sua età per la maturità dei ragionamenti, eppure aveva solo 30 anni e già sembrava avesse vissuto una vita. Con lui era piacevole passare la giornata, tra una pratica e l’altra si poteva parlare di tutto, e poi con quel suo modo di fare, sempre galante e premuroso la faceva sentire al centro dell’attenzione. Lara si alzava la mattina con la gioia di andare al lavoro, inconsciamente era attratta da lui ma non l’avrebbe mai confessato a se stessa, la sua educazione non le permetteva di farlo. Aveva 20 anni più di lui, poteva essere sua madre, mai avrebbe potuto pensare ad un rapporto sentimentale con un uomo così tanto più giovane. No certo che no, la sua attrazione era solo e puramente finalizzata ad un’amicizia. E poi ci stava bene cosa c’era di male a stare in sintonia con un uomo, così giovane lui non poteva certo vederla come una donna da conquistare.
I giorni passavano e il feeling che si era creato fra i due era sempre più forte che spesso Lara si trovava a pensare di non poter più fare a meno di lui, stava diventando troppo forte quel legame, doveva fare qualcosa per troncare prima che fosse troppo tardi.
Ma come fare se lui era lì nella sua stanza tutti i giorni con la sua dolcezza e la sua premura? E poi come poter fuggire da un istinto così naturale come quello della passione?
Si trovava a combattere tra razionalità e istinto, cosa fare, cedere ad una o all’altro? Lara aveva ormai capito che Sandro provava per lei non solo amicizia ma un forte trasporto che trapelava dai gesti, dalla voce e dallo sfiorare delle sue mani sulla sua pelle.
Avrebbe voluto abbandonarsi a quell’istinto, concedersi alla passione del momento senza pensare ad altro, ma era tormentata dalla sua coscienza che le impediva un rapporto del genere, lei sempre molto tradizionalista non poteva andare contro i suoi principi. Un ragazzo così giovane, poteva essere suo figlio, non doveva desiderare di baciarlo, accarezzarlo e farci l’amore. Sapeva che prima o poi sarebbe successo qualcosa che l’avrebbe messa davanti al fatto compiuto a questo pensiero era eccitata, ma allo stesso tempo temeva che questo momento arrivasse.
Il giorno della resa dei conti stava per giungere, Lara quella mattina era più bella del solito, forse quando ci si sente desiderate scatta un meccanismo inconscio che rispecchia all’esterno. Quando Sandro entrò nella stanza rimase ammaliato dalla sua bellezza e non potè fare a meno di esclamare “sei bellissima”. Lara si sciolse in un minuto e quando lui si avvicinò per baciarla lei non ebbe la forza di resistergli, ormai era tardi per i pensieri e i ragionamenti, poteva solo dare retta ai suoi desideri che erano gli stessi di entrambi. Quel contatto fisico l’aveva trasportata nell’estasi dove non poteva più tornare indietro e dove lei stessa era contenta di andare, cosa era in fondo la vita se non attimi di felicità da prendere al volo prima che svaniscano nell’immensità del tempo.