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Responsabilità sociale
Mai Riuscirò a Perdonare
Sociale
Dimenticare quel giorno
rimane impossibile alla memoria
nel trovare corpi straziati
di animali rapiti
Strappati i canini a quei poveri cani
perché potessero essere disarmati
quando altri simili, addestrati alla lotta,
avrebbero affondato
denti aguzzi nelle carni
fino a farli stramazzare a terra
impossibilitati a difesa alcuna
Chi ha vinto la scommessa?
Dimenticare quel giorno
rimane impossibile alla memoria
nel trovare animali resi irriconoscibili
poiché a satana essi erano stati offerti,
per ottenere,...per ottenere cosa?
Mi accorgo di avere
limiti alla mia bontà
alla comprensione dell'anima umana
mai riuscirò a perdonare chi,
quel giorno rapì i miei cani
solo per soddisfare manie di successo
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Quel giorno, a Nettuno, rubarono oltre 200 cani di taglia media a me rubarono un pastore tedesco e un meticcio... si salvò l'alano perché era rimasta a Roma...
dopo anni non riesco ancora a perdonare... Alcuni di essi furono usati per le scommesse nele lotte dei cani... altri per messe sataniche...»
Commenti di altri autori:
«Torniamo sempre al discorso che dinanzi a certi comportamenti umani, l'uomo non può essere definito con la parola BESTIA. Si correrebbe il rischio di offender il mondo animale! Apprezzatissima e condivisa!»
«Una giusta condanna contro chi usa i cani, tra l'altro rubandoli, per la lotta all'ultimo sangue per ricavarne loschi guadagni. Quei cani straziati che sanno a volte amare più degli esseri umani. Indignazione totalmente condivisa. Molto apprezzata.»
«Uno spunto di riflessione dato da una sofferenza vissuta, trasmessa tal quale a chi legge. Per comprenderla non è necessario un animo particolarmente nobile, basta appartenere al mondo degli umani... questo la dice lunga su chi compie questo orrori. Rosy, non solo il tuo, a loro non è concesso il perdono di nessuno.»
«Parlare di comportamento bestiale sarebbe solo offendere ulteriormente gli animali. Il mio cane è una delle "persone migliori" che abbia avuto la fortuna di conoscere. Poesia condivisa a 1000»
«Una piaga che la nostra autrice come sempre mette in luce con un senso di ribellione, in versi riflessivi che devono far pensare. Apprezzata, condivisa e piaciuta moltissimo.»
«Atrocità inaudite poveri animali, con questa tua hai riaperto ferite gravi della notra società in cui coloro che fanno queste cose rimangono impuniti... e il miglior amico dell'uomo continua a guardarti con quegli occhioni dolci dolci e leccandoti la mano chiede solo una carezza. era meglio che non la leggevo, mi viene da piangere Grazie per aver messo la foto di un dolce cagnolino e non quelle dei cani morti ammazzati dai propri simili Versi che accusano uomini e leggi, ben strutturata Piaciuta molto»
«Non si può commentare una poesia così cruda - ogni verso è una lacrima che fa male. Cos'è il perdono? Una parola che non ha nemmeno il dirittto di esistere.»
«Sono rimasta sconcertata a leggere questi tristissimi versi amo moltissimo i cani e qui è il caso di dire... molto meno le persone. Molto apprezzata e condivisa»
«in versi molto eleganti una denuncia, un urlo di sdegno a condannare un atto da bestia! mi perdonino gli animali non alludevo a loro... molto condivisa»
«Rabbiosa e feroce, condivisa. Ahimè non ci sono parole per le bestialità che è capace di commettere l'uomo sull'uomo e su animali e natura. Ho apprezzato anche il fatto che la poesia abbia richiamato il tema del perdono: purtroppo in certe situazioni è davvero arduo poterlo accordare...»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.