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E’ la grancassa, fonda, al corteo innanzi;
"mea culpa"-peroravano- i dottori;
il Sacramento avea, da tutti, onori,
e il santo i bovi traean sul carro, mansi;
Ottone re, fu il secolo dianzi,
ed ora Arrigo dirigeva i cori;
aurei splendean dovunque, dèi fulgori,
e, di alma grazia, si assumevan pranzi.
I pargoli, con tonache sacrali,
"gloria in excelsis"- decantavan, bianchi;
ceri han, le arti, in Santa Reparata;
gli aneliti sul Ciel ponevan le ali,
dolor sentendo che il bel Sir ci manchi,
madonna è ancella umil, da Iddio amata...
...fiaccola è ognun, dentro al corteo, e a’ suo’ fianchi. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Nella Fiorenza delle epoche sacrali, le congregazioni e le corporazioni, sostenute dai drappelli marziali dei vessilliferi, scorrevano lungo le processioni in onore del Santissimo. Vi si aggiungevano i chierici, ieratici, i poeti divini, il popolo delle arti tutto. Di più non oso dire, perché "trasumanare con verba umane non se porria"-mi insegnò, in un dì magico, Dante.» |
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