Visitatori in 24 ore: 8’439
1068 persone sono online
Lettori online: 1068
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
Perché nel fitto delle Notti è sempre
questo? l'ìncubo?... Muto è il sonno. Tremo!
E vanamente spero
che sia ombra della sera... ombre e nient'altro.
Voi, o spettri, dite che presto a nàscere
si appressa un Re.
E se mèn degno di lui foss'io? Il trono
mio pùr cadrebbe in un àttimo solo,
come ora ne vacilla al giogo ardìto
di Cèsare. Follie!
E se egli è il re che mi toglierà il sasso
qui furïòsamènte un dì scagliato
da Roma?... Ebbi io forse concubine,
donde trasmisi a un prìncipe il mio sangue,
o quel che in me è tàcito e vìl coraggio?...
No! Il Destino mi dice che non è
mia stirpe. Fato di Sogni crudeli,
di Àngioli che mi grìdano "È finita!"...
Ahi! Credulone, pazzo cuòr mio, che ansio
credi a queste chimere ripetute
come un pàrgolo beve eterne fole
addormentàndosi or più del materno
latte, filtro crudele e assai beffardo
di sì stùpida Vita,
donde il fanciullo cresce, e scopre pena!
Ma questi Sogni si ripètono ora
e sempre nelle Notti del riposo;
Sogni insistenti... nient'altro che Sogni,
ebbri Spìriti osceni che saltèllano
a rinfrescàr dormienti membra e vene,
e spettri sedicenti, e folli istanti,
sguardi bëàti, urla profonde, eterne,
mòniti di päùra... Non che Sogni,
serene larve che càdono in vespro
a ricoprìr il volto di chi dorme,
per velàr gli occhi suoi che là dormendo
e assopìti parrèbbero pùr pròssimi
a Morte, pe' il più prode rivàl che è
in aggüàto!
E si ripètono!
E Dio assiste ai saccheggi
della più impròba áquila del Tèvere,
e al pòpolo che piange svergognato
dal suo tremàr dinnanzi all'empio gladio...
E a me invano domàndano salvezza!...
Che mai mi importa?
Ancòr son re. Pùr Cèsare mi stima.
Ma poi? Ma dopo?... Compagna mi è un'ombra,
tutto muòr devastato, e un giorno l'oro
tramonterà. La mia possa avrà tomba.
Mi è così caro questo infame trono?
Sì, lo è! perché di un Sogno ho fatto un ìncubo,
e nell'ìncubo mi è forza tremàr.
Non sono degno del regno di Dàvide. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|