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♦ Michelangelo Cervellera | |
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«È un sonetto particolare che va inteso con senso umano e consapevolezza. Sembra strano che le bestie ed, in special modo i cani, provino senso d’amicizia e rispetto per il proprio padrone, così come noi amiamo ed adoriamo il nostro Creatore. L’uomo, quando rimane solo, cerca compagnia, per cui compra uno o più cuccioli e li cresce come figli per vivere insieme. Loro, i cani, sono riconoscenti verso il padrone tanto da provare e mostrare attaccamento ed obbedienza. Si sentono sicuri e, con sensibilità superiore alla nostra, considerano il padrone come noi consideriamo Dio.» |
Inserita il 05/11/2017 |
So' tiempi cuishti brutti veramenti
pi ci shta sulu e vvoli cumpagnia
e, senza cu havi l'obblighi alla genti,
cresci cani cu tanta fantasia.
Cu lloru bbuenu shta sicuramenti,
cá tanta feshta fannu cu 'llicrìa.
Li cani havà tinì' sempri cuntienti,
ccussì nci passa la malincunia.
Mai nu' hama ffari mali a 'shti criaturi,
cá loru sontu amici tant'umani
e ssannu suppurtari li duluri.
No' nc'hama shta' ti loru mai luntani,
cá 'nziem'a nui si sentunu sicuri,
percèni li tinimu bueni e sani.
Cce ssimu pi li cani?
Nu' simu pi li cani comu Diu
pi nui: sarvezza, cá ccussì vulìu.
Traduzione
Cosa siamo per i cani?
Son tempi questi brutti veramente
per chi sta solo e vuole compagnia
e, senza aver obblighi con la gente,
cresce cani con tanta fantasia.
Con essi sta bene sicuramente,
ché fanno tanta festa con allegria.
I cani deve tener sempre contenti,
così gli passa la malinconia.
Mai noi dobbiam far male a queste creature
ché loro sono amici tanto umani
e sanno sopportare i dolori.
Non dobbiam star da loro mai lontani,
ché insieme a noi si sentono sicuri,
perché li teniamo bene e sani.
Cosa siamo per i cani?
Noi siamo per i cani come Dio (è)
per noi: salvezza, ché così (Lui) volle. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto caudato in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD, dEE.» |
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