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Lu gushtu t'lu manciari lu sapimu
ca ni piaci, ni tira e ca ni 'nganna,
ma, ci ni faci mali, no' capimu
ca puru all'atru munnu poi ni manna.
Putimu tiri tutti ca nu' simu
ci cchiù. ci menu, schiavi ti la canna
ca no' è atru cce la nanca ca tinimu
sia ci manciamu cquani o a 'n'atra vanna.
Ci ni sintimu t'essiri crishtiani
no' n'hama cumpurtà' comu animali;
n'hamà ssapiri mantiniri sani,
cá 'nt'la vita èti cushtu ca cchiù vali.
No' t'abbuffà', cá mali tu ti fani.
Pi Diu la canna è vizziu capitali.
Traduzione
Gola
Gustare il cibo sappiamo
che ci piace, ci attira e che ci inganna,
ma, se ci fa male, non capiamo
che anche all'altro mondo poi ci manda.
Possiamo dire tutti che noi siamo
chi più, chi meno, schiavi della gola
che non è altro che l'ingordigia che abbiamo
sia se mangiamo qua o in altro luogo.
Se ci sentiamo d'essere cristiani
non dobbiam comportarci come animali;
dobbiam sapere mantenerci sani,
ché nella vita è questo che vale di più.
Non abbuffarti, ché ti fai male.
Per Dio la gola è vizio capitale. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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