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«Quando diventiamo anziani e non più idonei al lavoro, andiamo in pensione, però non tutti percepiamo la stessa paga mensile, per cui c’è chi si lamenta, in quanto non può arrivare a fine mese. La pensione normale cioè quella che spetta al lavoratore che ha pagato i contributi è sufficiente per vivere, ma la pensione sociale che è stabilita dallo Stato non basta per tirare avanti. A chi prende la pensione sociale il sonetto consiglia di non perdere la speranza, altrimenti è peggio.» |
Inserita il 06/10/2017 |
Tutti facimu cuddu ca hama ffari
pi putì’ aviri la suddispazzioni
ti passà’ ‘na vicchiaia reculari
senza cu avimu cchiù prioccupazzioni.
No’ pinzamu, però, ca hamà fatiari
puru ci nu’ pigghiamu la pinzioni,
percé no’ ssempri bashta pi tirari
e pi putì’ ‘ffruntà’ la situazzioni.
Cu lla pinzioni noshtra si pó shtari
e si pó viv’ri cu muterazzioni;
cu lla sociali no’ ssi pó campari,
cá è picca e no’ nci shta risoluzzioni.
Ci vulimu putimu rimetiari.
No’ n’hama ffa’ pigghià’ t’la disp’razzioni.
Traduzione
La pensione
Tutti facciamo quello che dobbiam fare
per poter avere la soddisfazione
di vivere una vecchiaia regolare
senza avere più preoccupazione.
Non pensiamo, però, che dobbiam lavorare
anche se noi prendiamo la pensione,
perché non sempre basta per vivere
e per poter affrontar la situazione.
Con la pensione nostra si può stare
e si può viver con moderazione;
con la sociale non si può campare,
ché è poca e non c’è risoluzione.
Se vogliamo possiamo rimediare.
Non dobbiam farci prendere dalla disperazione. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto continuo in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, ABA/BAB.» |
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