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«Di solito il solleone va dalla metà di luglio alla metà d'agosto. Dato che si attiene allo Zodiaco, dovrebbe iniziare dal 23 luglio, giorno in cui va in vigore il segno del Leone (da qui solleone). La cicala, invece, sente la necessità di manifestarsi nel periodo più caldo, poiché il suo canto di richiamo (da parte del maschio) è facilitato dal calore che dilata la membrana vibrante. Dopo l'accoppiamento avviene la deposizione delle uova e la cicala non sopravvive più di un mese, dato che il suo ciclo si compie. Le larve possono rimanere quattro anni ed oltre sotto terra. Ogni anno si ripete lo stesso ciclo che per la cicale rappresenta la sua breve vita sulla Terra.» |
Inserita il 16/07/2017 |
Ogni annu, quannu 'rriva lu solleòni,
pi ci shta fori, cosa ca è normali,
si sentunu cantari li cicali;
comu a Sanremu cantunu canzoni.
Lu cantu è ti richiamu e ti passioni;
pi la cicala è cosa naturali
cu ddici a tutti ca la vita vali,
però a Sanremu è 'na cumpetizzioni.
Ah, quantu campa picca la cicala!
Appena trenta giurni ti lu 'shtati
doppu ca sottaterra shta quattr'anni.
Ma sotta ddà no' tteni mancu 'n'ala;
quann'essi già quattr'ali so' spuntati
e canta... canta... ma so' sulu affanni!
Traduzione
La cicala
Ogni anno, quando arriva il solleone,
per chi sta in campagna, cosa che è normale,
si sentono cantare le cicale;
come a Sanremo cantano canzoni.
Il canto è di richiamo e di passione;
per la cicala è cosa naturale
per dire a tutti che la vita vale,
però a Sanremo è una competizione.
Ah, quanto vive poco la cicala!
Appena trenta giorni dell'estate
dopo che sottoterra sta quattr'anni.
Ma là sotto non ha neanche un'ala;
quando esce già quattro ali son spuntate
e canta... canta... ma son solo affanni! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABBA/ABBA, CDE/CDE.» |
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