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No' ni putimu fari maraviglia,
ma n'hama sulamenti virgugnari
ci quarche vvota 'n'atru ni cunziglia
ca nu' n'hamà ssapiri organizzari.
Non è ti mu', ma è cosa ti famiglia
ca sempri hamù tinutu e no' nci pari,
comu ci mitti recchia a 'na conchiglia
e sienti ca è lu rùsciutu t'lu mari.
Simu 'tagliani e no' canciamu mai;
Manzoni 'nta lu libbru sua scrivìu
ca simu comu pecri senza crai.
E puru Garibaldi lu ticìu:
"Nci voli 'nu pashtori bravu assai",
ma nisciunu 'taglianu lu capìu.
Ticimu: "Fazza Diu!".
Nu' simu pecri e no' vulì' capimu
ca n'hama organizzari cu vivimu.
Traduzione
Siamo pecore
Non ci possiamo meravigliare,
ma dobbiam solamente vergognarci
se qualche volta un altro ci consiglia
che noi dobbiam sapere organizzarci.
Non è di adesso, ma è cosa di famiglia
che sempre abbiamo avuto e non sembra,
come se poni l'orecchio su una conchiglia
e senti che è il mormorio del mare.
Siamo italiani e non cambiamo mai;
Manzoni nel suo libro scrisse
che siamo come pecore senza domani.
E pure Garibaldi lo disse:
"Occorre un pastore molto bravo",
ma nessun italiano lo capì.
Diciamo: "Faccia Dio!".
Noi siamo pecore e non vogliam capire
che dobbiam organizzarci per vivere. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto caudato in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD, dEE.» |
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