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«Riferendoci a quanto dice la Bibbia nella Genesi Dio creò la donna plasmandola con una costola dell'uomo che l'accettò in toto come compagna essendo ella carne della sua carne ed osso delle sua ossa. Da qui sorge per l'uomo e per la donna la necessità di accoppiarsi e rigenerarsi. Il peccato originale può essere considerato una conseguenza esistenziale anche se è ritenuto una disobbedienza verso Dio. Il mio sonetto si confà più a quanto c'è di materiale tra l'uomo e la donna, in quanto entrambi furono allontanati dall'Eden e castigati da Dio a vivere la loro vita terrena nella sofferenza.» |
Inserita il 31/07/2017 |
Diu quannu criò la femmana la mesi
intr'alli mani t'l'ommu e ccussì tissi:
" 'Nt'la vita iddu hata sèrviri". Edda 'ntesi,
ma cu li uecchj allu piccatu fissi.
Ti tannu fuè ca 'nziem'a Adamu scesi
sobbra 'shta Terra e Diu li malitissi,
percé eran'a pajari li pritesi
pi lu serpenti t'li profondi abbissi.
La femmana ccussì è rimashta mu':
pi l'ommu edda èti sempri tentazzioni,
èti mugghièri, mamma e, 'ncora cchiù,
cuedda ca faci nasci' tiscussioni
pi cilusìa; pi cushtu tutti nu'
purtamu l'anama alla tannazioni.
Cú ni sia ti lezzioni:
la femmana ni sapi cchiù t'lu tiàvulu,
cá sapi frattiscià' sotta lu tàvulu.
Traduzione
La donna
Dio quando creò la donna la mise
nelle mani dell'uomo e così disse:
"Nella vita lui servirai". Lei intese,
ma con gli occhi al peccato fissi.
Da allora fu che insieme a Adamo scese
su questa Terra e Dio li maledisse,
perché dovevan pagare le pretese
per il serpente dei profondi abissi.
La donna così è rimasta adesso:
per l'uomo lei è sempre tentazione,
è moglie, mamma e, ancora di più,
quella che fa nascere discussione
per gelosia; per questo tutti noi
portiamo l'anima alla dannazione.
Ché ci sia di lezione:
la donna ne sa più del diavolo,
ché sa adoprarsi sotto il tavolo. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto caudato in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD, dEE.» |
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