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Da un alto sole
si cade in basso
forando nuvole
fin nell’abisso.
E dove la mente
nell’oscuro si perde
rimane nullo pensiero
ogn’altro desiderio.
Solo in tal cupa follia
ti sommerge antica malìa
e sprofondi in baratri
oscuri e neri ove non altro
che vani abissi del nulla
troverai.
E solo allor sarà
l’attesa morte
di ciò che nel nulla
abita e compreso che v’è
fu l’antica materia tua e
di un mondo ormai vano.
In ognuno est
esto nero loco
sine colora et spatio
che solo da peregrino
scopri reminescente,
causa est renascentia.
Mare antico che ancor rumoreggi
inarca le tue onde peggiori
che ogni vento indomito
attenti ai raminghi vascelli
erranti ancor sine meta
lontani e persi dai loro porti. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«C'è un luogo (ma non è un luogo) in ognuno di noi ove bisogna immergersi ogni tanto e scomparirvi. E' un luogo capace di distruggere tutto ciò che portiamo di male e che non riusciamo a vincere. Lo facciamo sempre, anche senza accorgercene, fintanto che non sapremo vincere da soli i nostri mali o il male addirittura.» |
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